Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 13 Agosto 2015
I resti sul ghiacciaio sono di un canadese
Lo scialpinista risulta scomparso nel 1980. All’epoca le frenetiche ricerche non diedero risultati
E’ arrivata in un lampo, la notizia dell’identificazione del cadavere rinvenuto lunedì pomeriggio, sul ghiacciaio di Fellaria, a 2800 metri di quota, nel territorio comunale di Lanzada, da un escursionista del posto
Si tratta di un canadese, che, all’epoca dei fatti, si sarebbe staccato dal gruppo di alpinisti con cui si trovava, diretto sul Bernina, per rientrare alla Capanna Marinelli causa un problema tecnico all’attacco dello sci. Il suo intento era quello di tornare indietro per riparare tale attacco, ma, probabilmente, nel nuovo tentativo di ricongiungersi agli amici, lo scialpinista è precipitato dentro uno dei tanti crepacci profondi che, all’epoca, era il 1980, caratterizzavano tutta quella zona impervia.
A risalire al fatto, peraltro, sono stati, in tandem, i Carabinieri di Chiesa in Valmalenco, il cui contributo è stato prezioso, al pari di quello di Luciano Bricalli ed Elia Negrini, all’epoca soccorritori poco più che ventenni della Stazione della Valmalenco. Il loro pensiero, appreso il fatto del ritrovamento, è andato proprio alle ricerche sui ghiacciai di Fellaria Orientale, dal Passo Marinelli fino ai 3694 metri della Forcola di Bellavista, ai confini col territorio elvetico, dell’alpinista di cui non si avevano avute più notizie.
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