I dati dei cellulari
Si spostano in 4 su 10
«Troppi, ora basta»

Registrati i movimenti dei telefonini in provincia di Sondrio. Rispetto al 20 febbraio si muove il 44% degli utenti

La gente in circolazione in provincia di Sondrio? Sopra la media lombarda, seppur di un solo punto percentuale. Sono ancora troppe le persone in giro, nonostante i dati dei contagi in aumento, le restrizioni e le raccomandazioni a rimanere in casa ripetute a sfinimento. Fatto 100 il flusso di persone che c’erano a “spasso” nella nostra provincia il 20 febbraio, un “normale” giovedì, quando ancora non era in vigore alcuna limitazione, all’inizio di questa settimana in circolazione c’era il 44%.

Flusso di movimenti

A scattare la fotografia sono i numeri forniti dalle principali compagnie telefoniche, che la Regione Lombardia sta analizzando per capire quanto e come i cittadini si muovano fuori dalle loro abitazioni, quale sia il trend e come siano stati recepiti gli appelli a non uscire di casa. E la risposta potrebbe essere bene, ma non benissimo.

I dati rappresentano un flusso, non riguardano le singole persone, e non necessariamente sono dei soli residenti in provincia, perché la valutazione viene effettuata sugli spostamenti, sul movimento cioè registrato quando i telefonini cambiano la cella alla quale sono agganciati, ma sono comunque significativi. Basta guardare alcune giornate per capirlo. La Lombardia è diventata zona arancione domenica 8 marzo, all’indomani cioè del sabato folle delle code agli impianti di risalita, per capirci. Ebbene proprio quel 7 marzo ha fatto registrare movimenti pari al 90% rispetto alla fotografia scattata il 20 febbraio, scesi al 72% la domenica. Dati tra il 50 e il 60% fino all’11 marzo (il 10 è il giorno in cui le limitazioni già previste per la Lombardia sono state estese a tutta Italia), dal 12 marzo i movimenti registrati sono stati tutti sotto il 50% con il minimo di domenica 15 marzo: 32%. Lunedì e martedì poi i livelli del flusso si sono rialzati attestandosi in entrambe le giornate al 44%.

«Rimanere a casa»

«I numeri danno l’idea di un trend positivo, gli spostamenti sono effettivamente diminuiti - commenta l’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori -, ma non è ancora sufficiente perché la diffusione del virus, come ci dicono i dati giornalieri, non si sta placando».

«Ci sono ancora comportamenti troppo superficiali - insiste Sertori -. Bisogna capire che la situazione è di assoluta criticità e cambiare le proprie abitudini. Penso soprattutto anziani che devono rimanere a casa. Abbiamo un elenco di negozi che consegnano la spesa a domicilio, ecco che se la facciano portare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA