I costi lievitano
Lavori a rischio
per le Olimpiadi

Ritardi Il viceministro Morelli: «Incremento dei fondi» Moretti: «Troppe cose, forse ne faremo la metà» Sertori: «Corsia preferenziale per la tangenziale Sud»

Tempi di realizzazione delle infrastrutture, talmente in ritardo da mettere in dubbio la possibilità di portare a compimento tutto il pacchetto olimpico, e costi in deciso e netto rialzo a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Viaggiano su questi due binari le preoccupazioni, e i ragionamenti per superarle, legate ai Giochi invernali 2026 di cui la Valtellina sarà protagonista assoluta.

Materie prime aumentate

Ai ritardi accumulati nei due anni di pandemia, alle lungaggini burocratiche e amministrative si aggiungono ora anche prezzari alle stelle e complicazioni nel reperimento dei beni necessari. La questione, insieme alle aspettative e alle opportunità per il territorio legate all’evento olimpico, è tornata prepotentemente alla ribalta in questi ultimi giorni.

La preoccupazione per l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia era già stata espressa qualche settimana fa dai due presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia che infatti avevano chiesto al Governo di attivarsi con urgenza con meccanismi per compensare la revisione dei prezzi stimati delle opere pubbliche, alla luce degli aumenti dei materiali e dell’energia, e ora è anche l’assessore regionale Massimo Sertori a tornare sul tema. «L’incremento del costo delle materie prime e anche del loro reperimento è un grosso problema - sottolinea -. Stiamo attraversando grosse criticità, inutile nasconderlo». I rincari sono stimati nell’ordine del 25/30%. «Il viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Alessandro Morelli - aggiunge Sertori - ha assicurato che ci sarà un incremento delle risorse per farvi fronte».

In attesa che il Governo metta nuovamente mano al portafoglio, c’è però l’altra questione dirimente e cioè quella dei tempi. Qualche giorno fa il numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò in visita a Venezia aveva parlato chiaramente di ritardi. Ieri, intervenendo all’inaugurazione della China house a Poggiridenti il presidente della Provincia E lio M oretti ha rincarato la dose in chiave locale: «Le cose da fare sono talmente tante che guardando il calendario sappiamo che se saremo bravi riusciremo a farne solo la metà» ha detto. «La preoccupazione per i tempi di realizzazione delle opere pubbliche anche e soprattutto per le procedure amministrative e burocratiche è reale - aggiunge Sertori -. Proprio per questa ragione è stata istituita la società statale con commissario Luigi Santandrea, per comprimere i tempi almeno amministrativi». Attualmente sono otto le opere strategiche che possono godere della via preferenziale, tra cui la tangenziale Sud di Sondrio, «ma - dice Sertori - stiamo ragionando anche su altre».

Priorità alla Ferrovia

Già in occasione della visita del viceministro Morelli a Sondrio, l’assessore regionale aveva auspicato che anche la tangenziale di Tirano potesse rientrare nell’elenco e ora rilancia: «Si tratta di un’opera fondamentale per il collegamento con l’Alta Valle - dice - per cui anche se è già stata appaltata ritengo che sia fondamentale inserirla tra quelle che godono dei benefici commissariali».

«Il nodo delle infrastrutture, ferroviaria e viaria - aggiunge il sindaco di Sondrio Marco Scaramellimi - è la priorità. Non possiamo farci sfuggire l’occasione delle Olimpiadi perché risorse come quelle stanziate non ne arrivano tutti i giorni sui territori». Dello stesso avviso Gionni Gritti, presidente di Confartigianato imprese Sondrio: «La sistemazione delle infrastrutture è un’esigenza imprescindibile e bisogna fare il possibile per completare le opere, ma – aggiunge – sarebbe opportuno anche valutare l’ampliamento della ski area per essere ancora più attrattivi rispetto ai territori vicini».

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