«Grande uomo, capace e caparbio»
L’addio a Nera solo con i parenti stretti

Chiuro Ieri l’estremo saluto, ma non appena sarà possibile ci sarà una cerimonia di suffragio

«Uomo forte, capace e caparbio, ha portato l’attività vitivinicola ereditata dal padre Guido ad essere azienda di primo piano nel settore, con riconoscimenti internazionali».

Sono solo alcune delle qualità, su cui pone l’accento il sindaco di Chiuro, Tiziano Maffezzini, nel ricordare Pietro Nera -, ma tutti in paese lo chiamavano Piero -, a cui ieri alle 15 la famiglia e i parenti più stretti hanno portato l’estremo saluto, secondo le indicazioni che l’emergenza coronavirus impone, ma non appena sarà possibile ci sarà una cerimonia di suffragio.

Una comunità, quella di Chiuro, rimasta senza parole, quasi scioccata per l’improvvisa scomparsa di un uomo che era un simbolo. A bordo della sua auto, martedì intorno alle 12,30, Nera è uscito di strada, lungo la Statale 38, in località Fiorenza, forse a causa di un malore.

Facendosi portavoce dell’intera comunità Maffezzini rivolge anche a nome dell’amministrazione un abbraccio alla famiglia. Alla moglie Valeria e ai figli Simone, Angela, Paola e Stefania: «Piero ha segnato profondamente il paese di Chiuro, del quale è stato anche sindaco negli anni Settanta. Aveva sempre una parola gentile per tutti. Lo incontravi per strada e lui, sempre disponibile, non si sottraeva al dialogo», pronto a scambiare quattro chiacchiere e ad accomiatarsi con il sorriso.

Un uomo, fortemente attaccato alle radici, alla sua famiglia, alla sua azienda, ribadiscono in tanti in paese.

«Un instancabile lavoratore - sottolinea Maffezzini - e profondamente legato alla sua terra ed alle fatiche del lavoro contadino, che lui conosceva bene. A lui ed ai suoi familiari la vicinanza e l’affetto dell’intera comunità». Non appena sarà possibile ci sarà una cerimonia di suffragio

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