Futuro del Morelli, mozione bocciata
Lega contraria, il Pd si divide sul voto

La proposta dei Cinquestelle bocciata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Tra i dem sei consiglieri a favore e sette astenuti. Trabucchi: «Consumato un atto grave»

Servivano trentasei voti per ripristinare la status quo ante covid al Morelli di Sondalo. E per decidere, in un senso o nell’altro, delle sorti della sanità della provincia di Sondrio. Non sono però arrivati. I sì si sono fermati a quota 29, i no sono arrivati a 34 (tutta la Lega, 24 voti in totale, fatti salvi i quattro assenti, fra cui, la consigliera valtellinese Simona Pedrazzi), ma, a pesare, a fare la differenza, sono stati gli otto astenuti.

Gli schieramenti

Sette dei quali in capo al Pd, che, sulla mozione presentata da Dario Violi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, determinato a difendere la sanità di montagna e a chiedere garanzie sia per Sondalo sia per San Giovanni Bianco (Val Brembana), anche se la mozione verteva solo su Sondalo, si sono spaccati.

Sei i consiglieri Pd a favore (Bocci, Borghetti, Bussolati, Forattini, Rozza, Villani), sette gli astenuti (Astuti, Girelli, Orsenigo, Piloni, Pizzul, Ponti, Straniero) fra cui, appunto, Gian Antonio Girelli, membro della terza Commissione sanità di Regione Lombardia, che, il 15 maggio scorso, con Michele Usuelli (Radicali + Europa) era stato ospite di #iostoconilMorelli, ciclo di dirette Facebook organizzate dal Comitato medesimo. Assente, invece, il consigliere Pd Scandella, mentre presente, ma pure astenuta la consigliera ex An, ora gruppo Misto, Viviana Beccalossi.

Compatti per il sì, invece, come annunciato, Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia si è prodotta in nove no e un sì, quello di Altitonante.

In pratica, si è riprodotta, in Regione, sulla sanità di montagna, argomento delicatissimo, una frammentazione di pensiero e azione che si ritrova anche a livello locale.

Anzi, per Ezio Trabucchi, avvocato, membro del “Comitato a difesa della sanità di montagna - io sto col Morelli”, la bocciatura regionale sarebbe in tutto e per tutto figlia «dell’asse Lega-Pd - ha commentato a caldo - che ha affossato, a livello locale, la mozione. E quando dico a livello locale, penso, nello specifico a Massimo Sertori per la Lega e ad Alcide Molteni per il Pd. Lo affermo da persona storicamente di centro-sinistra, non più iscritto al Pd da anni, ma comunque appartenente a quell’area».

«Quello che si è consumato in Regione è un atto grave, politicamente parlando, figlio della Lega e del Pd che, a livello regionale, ha dimostrato di essersi rapportato solo al Pd di Sondrio, allineato alla visione miope e sciagurata di una sanità Sondrio centrica».

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