Festività soppresse
Proposta per rimetterle

Tre parlamentari dell’ Svp chiedono di ripristinare San Giuseppe, Ascensione, Pentecoste, Corpus Domini e San Pietro e Paolo

Ponti, ritorno agli anni ’70. Tre senatori della Südtiroler Volkspartei, il partito popolare sudtirolese, hanno presentato una proposta di legge per reintrodurre le festività soppresse 40 anni fa.

Sono cinque i giorni festivi che, secondo la proposta, dovrebbero rispuntare nel calendario: il primo è san Giuseppe, che cade il 19 marzo ed è anche la festa del papà. Poi ci sono tre festività che non cadono in un giorno fisso ma variano di anno in anno e sono legate alla Pasqua: l’Ascensione, 40 giorni dopo Pasqua, la Pentecoste, il primo lunedì che cade 50 giorni dopo Pasqua, e il Corpus Domini , 60 giorni dopo Pasqua. Per chiudere ci sarebbe l’estensione a tutto il territorio nazionale del 29 giugno, il giorno dei santi patroni di Roma Pietro e Paolo, oggi celebrato solo nella Capitale.

Dieter Steger, Julia Unterberger e Meinhanrd Durnwalder, nipote di Luis ex presidente della provincia di Bolzano, sostengono che il ritorno delle festività soppresse sarebbe un «omaggio alla persone credenti che potrebbero così celebrare le ricorrenze religiose». Ma anche ai «non credenti che potrebbero dedicare le giornate alle attività di tempo libero». Sacro e profano. Ad eccezione del 29 giugno, i giorni indicati nella proposta erano tutti festa nazionale fino al 1977, quando vennero cancellati per legge.

© RIPRODUZIONE RISERVATA