Emergenza coronavirus
La Lombardia pensa
di chiudere fabbriche,
negozi e uffici

La richiesta della Regione e dei sindaci al governo. Resterebbero aperti solo alimentari e farmacie. Stop anche ai trasporti

Al Governo «la chiusura dei negozi l’abbiamo già chiesta. Valuteremo in queste ore queste ore se c’è la necessità di chiudere anche i trasporti e le attività produttive». Lo ha detto l’assessore della Regione Lombardia al Welfare Giulio Gallera in collegamento con Agorà, su Rai 3.

L’esigenza è stata ribadita dal presidente della Regione, Attilio Fontana e dai sindaci.

«Forse c’è un Governo che sta assumendo consapevolezza, lo ringraziamo anche di questo, lo fa con una lentezza che non è compatibile con velocità con cui questo virus cresce. Sabato ha fatto un decreto e ieri è andato a modificarlo». È quanto ha sottolineato l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera ad Aria Pulita su 7 Gold. «Dobbiamo collaborare e noi lo stiamo facendo con una grandissima lealtà istituzionale. Siamo sulla stesso fronte, stiamo vivendo una situazione unica e molto delicata e dobbiamo gestirla insieme» ma con il Governo «in alcuni momenti collaborazione è mancata», ha detto l’assessore. Per il decreto di sabato, ha aggiunto, «è stato così: noi volevamo alcuni migliorativi come quello di chiudere i negozi e l’unica cosa che ci è stata accolta è stata chiudere i bar alle 18».

«Noi avevamo già a chiesto di chiudere tutte le attività commerciali, perché se io esco per andare a lavorare non posso fermarmi a fare shopping. Ma forse è arrivato anche il momento di inasprire ancora di più misure» ha detto Gallera in collegamento con Agorà, su Rai, citando il tema delle chiusura delle attività produttive dei mezzi di trasporto.

«Chiudere per 15 giorni interamente almeno la Lombardia può servire a ridurre o bloccare diffusione del virus, lo dicono gli esperti. Perché noi - ha aggiunto - altri 15 o 20 giorni con una crescita così forsennata delle persone nei pronto soccorso e nelle terapie intensive non li reggiamo, non li regge la Lombardia e non li regge l’Italia».

Sulla chiusura dei negozi, Gallera ha poi precisato che quelli di beni di prima necessità, come supermercati e farmacie «rimarranno sempre aperti, anche in caso di chiusura di tutto il resto delle attività produttive», quindi «non c’è nessuna necessità» di mettersi in coda. Il coronavirus, ha ribadito Gallera, «non si può sconfiggere con un farmaco o con un vaccino perché non ci sono ancora. L’unico modo per sconfiggerlo è evitare di contagiare gli altri o di essere contagiati, quindi bisogna stare in casa e ridurre a zero la vita sociale».

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