Elezioni in Ticino, vince la Lega
I frontalieri temono norme più dure

Al 22% il partito che ha basato la sua campagna sulla politica anti-stranieri. Bongiasca: «Seguiamo con attenzione la situazione, ma crediamo nel dialogo»

La Svizzera vira decisa a destra. Le elezioni per il rinnovo delle due Camere del Parlamento elvetico (Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati), mai così agguerrite, hanno dunque confermato i pronostici della vigilia. Ieri in serata, a risultati quasi definitivi, a festeggiare nelle piazze c’erano a Berna i sostenitori dell’Udc, il partito che ha fatto delle battaglie anti-immigrazione il proprio cavallo di battaglia e, a Lugano, quelli della Lega dei Ticinesi, partito che rispetto alla precedente tornata avrebbe guadagnato quasi 5 punti percentuali (22,1% contro il 17,5% del 2011 al Consiglio nazionale).

Notizia questa che di certo non fa dormire sonni tranquilli ai nostri lavoratori frontalieri. Gran parte della campagna elettorale del partito fondato dall’istrionico Giuliano NanoBignasca, scomparso nel 2013, è stata improntata sul rispetto dei risultati del referendum dello scorso 9 febbraio, contro l’immigrazione di massa. Clamoroso anche l’exploit a livello nazionale del Partito Radicale Liberale.

Il vicepresidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca, ha commentato: «Il dialogo è fondamentale nell’interesse dei nostri lavoratori frontalieri e dei rapporti con la Svizzera e con i Cantoni a noi più vicini. Aspettiamo i risultati definitivi. È chiaro che guardiamo con attenzione a quello che sta accadendo a due passi da casa nostra». I ballottaggi per il Consiglio degli Stati sono fissati per il prossimo 15 novembre.

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