Ecco la Buona scuola
Tutte le novità della riforma

Subito dopo l’approvazione, gli uffici scolastici devono cominciare ad applicare le norme

Subito dopo l’approvazione della Buona scuola, gli uffici scolastici cominciano ad applicare le novità. A partire dalle 100mila assunzioni da effettuare in quattro fasi e che si concluderanno ad anno scolastico abbondantemente iniziato. In alcune regioni sono già stati pubblicati i calendari per le convocazioni dei primi precari e vincitori di concorso da assumere. In gioco, nelle prime due fasi, circa 47mila posti che verranno assegnati secondo le vecchie regole - 50 per cento ai vincitori di concorso e l’altra metà ai supplenti delle graduatorie ad esaurimento - che consentiranno agli aspiranti insegnanti di essere nominati nella stessa provincia della lista dei precari in cui sono inseriti o nella regione dove hanno affrontato le prove del concorso a cattedra.

55mila cattedre assegnate ai precari

Queste due prime fasi si concluderanno entro il 15 settembre. E, successivamente, per la prima volta scatterà la fase nazionale in cui circa 55mila cattedre dell’organico potenziato verranno assegnate ad altrettanti precari senza vincolo territoriale. Pena la decadenza della nomina. Ma prima, per questo momento, occorrerà aspettare che il ministero pubblichi sulla gazzetta ufficiale l’avviso che darà il via alle domande online con la scelta delle province - tutte e 100 in ordine di preferenza - in cui essere collocati per primi.

La chiamata diretta dei presidi slitta al 2016/2017

La chiamata diretta da parte dei presidi-sindaci dei nuovi assunti slitta all’anno scolastico 2016/2017 perché non sono ancora pronti gli albi territoriali, né le scuole hanno ancora formalizzato il fabbisogno di personale per attuare le linee fondamentali del proprio Piano dell’offerta formativa. Operazione che le scuole dovranno formalizzare, invece, entro il mese di ottobre di quest’anno, le scuole dovranno predisporre il Piano triennale dell’offerta formativa con le risorse - anche di personale - per attuare la loro mission.

I criteri per le assunzioni di quest’anno

Per l’anno in corso, i 100mila assunti verranno assegnati alle scuole in base al turn over, in base alle supplenze da coprire e in base al potenziamento delle discipline previste dalla Buona scuola: lingua straniera in tutti gli ordini di scuola; Educazione motoria e Musica all’elementare e Economia, Diritto e Storia dell’arte al superiore. Il personale dell’organico potenziato servirà anche a coprire le esigenze dei corsi di recupero al superiore e dell’eventuale potenziamento necessario per gli alunni che lo richiedano. Potranno coprire le supplenze brevi e le attività alternative alla Religione cattolica e avviare progetti per la lotta alla dispersione scolastica.

Da giugno il preside sceriffo

Per l’anno scolastico alle porte, il preside sarà meno sceriffo di quanto è previsto nella legge di riforma. Ma potrà esercitare i suoi primi poteri già a giugno quando, affiancato dal nuovo comitato di valutazione della scuola - composto da tre insegnanti, due genitori (un genitore e uno studente, al superiore) ed un componente esterno designato dall’Ufficio scolastico regionale - dovrà valutare il servizio dei 100mila neoassunti. Occorrerà che il ministero emani un decreto ad hoc con i criteri generali per valutare i neoassunti. Il curriculum dello studente al superiore - attraverso il quale gli istituti potranno attivare discipline opzionali - partirà dal 2016/2017, stesso discorso per l’alternanza scuola-lavoro “potenziata” (400 ore nell’ultimo triennio degli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei) che dovrà essere inserita nelle attività del Piano triennale.

I 500 euro agli insegnanti per la formazione

I 500 euro all’anno agli insegnanti per attività e sussidi destinati alla formazione professionale - potrebbero partire anche da gennaio 2016, ma anche in questo caso occorrerà attendere un provvedimento del Miur. Le agevolazioni fiscali in favore delle famiglie che iscriveranno i figli nelle paritarie e le donazioni liberali a favore del sistema pubblico di istruzione potranno scattare dal prossimo anno scolastico che per la riforma Renzi rappresenta un anno di transizione. Un anno in cui il vecchio modello di scuola dovrà essere adeguato al nuovo corso, per il quale i sindacati della scuola hanno già previsto “il caos” con docenti che si presenteranno ad anno scolastico avviato, presidi e organi collegiali che dovranno decodificare e applicare le tantissime novità previste dalla Buona scuola..

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