«È il trenino rosso a trainare il turismo
La Valtellina deve promuoversi meglio»

Ne è convinto Dario Medde, tour operator e agente ufficiale della Ferrovia retica. «Molti arrivano per il Bernina e scoprono il territorio, vuol dire che manca la comunicazione».

«Il trenino rosso resta il gancio principale del turismo a Tirano e credo che nessuno possa smentirmi. È vero che ci sono altre potenzialità, ma dobbiamo tutti insieme essere capaci di comunicarle meglio e in modo unitario». È il pensiero di Dario Medde di Adreastea viaggi tour operator di Tirano, agente ufficiale delle Ferrovie svizzere e partner ufficiale della Ferrovia retica. Medde riflette sulla considerazione espressa dal direttore del consorzio turistico Media Valtellina, Gigi Negri, che occorra promuovere pacchetti turistici sempre più completi e variegati per stimolare il turista a fermarsi più giorni nel Tiranese.

I posti letto, d’altra parte, sono aumentati in questi ultimi anni: nel mandamento di Tirano (da Teglio a Grosio) sono 3.584 i posti letto (di cui 1.908 in ambito alberghiero e 1.676 nelle strutture extra alberghiere), mentre nella sola città di Tirano sono 838 (dato del settembre 2019) contro i 338 del 2006.

«Il prodotto di punta resta il viaggio sui trenini panoramici, il Bernina in primis, con soggiorni che avvengono per la maggior parte in Valtellina - entra nel dettaglio Medde -. A livello economico risulta conveniente fermarsi a dormire in Valtellina rispetto alla Svizzera, ma oltre a questo ci sono diverse peculiarità e punti di interesse. L’obiettivo è quello di produrre pacchetti di due, tre o quattro giorni che permettano di visitare la Valtellina, al di là delle vacanze sulla neve, che hanno giorni di permanenza più lunghi. Il pernottamento medio a Tirano è di 1,4-1,5 giorni, nel senso che tendenzialmente i turisti si fermano una o due notti, pochi ne fanno tre. Ciò è legato sia al concetto di vacanza itinerante sia al fatto che i più si spostano nei week end quando non si lavora. Stiamo cercando di sfruttare il traino del trenino in modo che il clienti resti di più. Mi capita di incontrare persone che non sono mai state in Valle e ci vengono per il viaggio sul trenino rosso, vedono che il territorio offre molto per cui si ripromettono di tornare».

Il punto è questo per Medde: la comunicazione. Le opportunità non mancano fra bike, sentieri di mezza o alta montagna, visite ai vigneti e alle cantine, visite ai palazzi e alle chiese, l’enogastronomia. Ma bisogna farle conoscere. «Al di là del singolo operatore come noi che partecipiamo a fiere e workshop, credo che anche a livello istituzionale debba essere promossa una maggiore conoscenza delle offerte - aggiunge l’operatore -. L’errore più grande è quello di frazionare troppo il territorio, invece all’estero ci si deve far conoscere come Valtellina con un’immagine unitaria e coordinata. Sono convinto che tutti ne beneficerebbero».

Un’ultima riflessione riguarda il cosiddetto turismo mordi e fuggi. «Nel nostro caso non si deve parlare di turismo mordi e fuggi, cioè di chi viene e non lascia niente - conclude -. Le persone che arrivano a Tirano, seppure si fermino per poco, sul territorio portano vantaggi». E il fiorire di alloggi, caffetterie, gelaterie, pizzerie e ristoranti ne sono una dimostrazione.

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