«È colpa del Ruinon
Nessuna alternativa
a chiudere la strada»

Valfurva. Moretti, Provincia, all’incontro pubblico: «Mi spiace per gli albergatori e operatori turistici. Ma i rischi ci sono e bisogna tutelare la salute pubblica»

Lunedì sera il presidente della Provincia, Elio Moretti, ha partecipato all’incontro pubblico a Santa Caterina col Comune e gli operatori economici - molto numerosi - che erano estremamente amareggiati dopo la chiusura venerdì della strada provinciale 29 decisa dalla Provincia perché la frana del Ruinon aveva superato i livelli di sicurezza. Strada che poi è stata riaperta, quando però le prenotazioni turistiche erano già state disdettate.

Albergatori e commercianti delusi, amareggiati, ma sempre con toni civili e garbati. «Non sono qui per giustificarmi - ha premesso Moretti -. Domani (oggi, nda) sarà siglato il protocollo di intesa fra Provincia, Regione ed Anas sul progetto realizzato e pagato dalla Provincia per i lavori del vallo. Mi auguro che Anas possa iniziare le opere a metà luglio».

Il piano di sistemazione

Con la chiusura, anche solo per 24 ore, della strada Santa Caterina ha rivissuto il dramma del giugno 2019: «Posso capire la vostra frustrazione - ha detto Moretti -, è anche la mia. Nella mia testa c’era l’illusione che tutto quello abbiamo fatto dalla scorsa estate sul Ruinon sarebbe bastato e invece due giorni di pioggia ci hanno fatto ripiombare nell’emergenza. Come dice il geologo Casagli, che ha realizzato il piano sulla sistemazione del Ruinon che doveva essere pronto ad aprile ed è finito ora, voi avete fatto, ma il Ruinon non se ne è accorto. Abbiamo tolto tutte le acque, realizzato il vallo a protezione della strada e inoltre ci sono stati i lavori sul corpo frana del Comune e della Regione. Ogni volta che c’è un’emergenza non bisogna trovare un colpevole, l’unico colpevole è il Ruinon, fino a quando non sarà realizzato il bypass che eliminerà il problema, dobbiamo imparare convivere col Ruinon. Lo scorso anno sono stato accusato per la chiusura della strada, ma non ho mai voluto replicare in segno di rispetto al dramma che stavate vivendo. Ho ricevuto enormi pressioni per spostare le Olimpiadi dei sordi che si sono disputate in Valfurva, ma è stato un risarcimento al quale tenevo parecchio».

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