Dove lasciare i figli?
Famiglie in difficoltà
«Dateci soluzioni»

Lisa ha fatto la quarantena e torna al lavoro «Mia mamma ha 80 anni, faticherà con le lezioni on line»

Prima la quarantena per il contatto con una persona poi ricoverata in ospedale (e fortunatamente guarita), poi la cassa integrazione a fronte dell’attività chiusa e dal 4 maggio la previsione del ritorno al lavoro.

Non si è fatta mancare nulla in questo primo periodo di emergenza sanitaria Lisa, quarantacinque anni da compiere, madre separata di tre figli in età scolare. E viste le prospettive dovrà ancora vedersela con i salti mortali necessari per conciliare, o meglio per tentare di farlo, occupazione, casa e bambini.

«Dal 4 maggio con la ripresa delle attività, dopo un mese di cassa integrazione, torno a lavorare - racconta la donna impiegata in un’azienda privata di rivestimenti e serramenti -. E la mia mamma di 80 anni, che finora abbiamo preservato, lasciandola isolata nella sua casa, dovrà tornare ad occuparsi dei bambini. Dovrà aiutarli nello svolgimento dei compiti e dovrà anche fare la spesa. Ma non ho altra scelta. Non posso rinunciare al mio stipendio. E per fortuna che mia mamma sta bene».

Quella di Lisa, dettaglio più, dettaglio meno, è la storia di altre, tante mamme che alla ripresa delle attività dovranno fare i conti con il fai-da-te improvvisato nella gestione familiare perché al momento, al di là di qualche proclama o buona intenzione (inutile ricordare ciò che lastricano), nulla è stato fatto per aiutare i genitori con figli. Le mamme lavoratrici soprattutto sulle cui spalle ricade, da sempre, il peso dell’organizzazione quotidiana. E non tutte possono contare sui nonni.

«Non è normale che ciascuno debba occuparsene da solo - dice Lisa -. Mi sarei aspettata che la questione venisse affrontata dalla politica, dal governo, che venisse almeno citata tra le cose a cui si sta pensando, come gli sport di squadra, ad esempio- Mi aspetto che la questione venga affrontata, al più presto. Mi aspetto che le attività rivolte ai bambini vengano organizzate in qualche modo».

«Questa reclusione forzata non è salutare né psicologicamente, né fisicamente - conclude la mamma -. E poi cosa facciamo? Non posso tenere in casa mia mamma tutto il giorno per 5 mesi, fino a settembre. Dobbiamo avere una prospettiva, delle soluzioni che guardino, per una volta anche ai più piccoli».

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