Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 14 Marzo 2017
Disturbi alimentari, il Centro si apre
alla popolazione
Insolito incontro pubblico a Sondrio. Bordoni: «Usciamo dal contesto di lavoro quotidiano. Sarà un confronto di due ore per parlare del problema».
Un incontro aperto al territorio per fare luce si un fenomeno che rimane molto spesso ancora in ombra, nonostante la gravità delle sue implicazioni. Asst Valtellina e Alto Lario partecipa alla sesta Giornata nazionale dei disturbi alimentari e, per la prima volta, il Centro sondriese, con sede al terzo piano del padiglione sud dell’ospedale di Sondrio, aderisce all’evento con un incontro pubblico in programma mercoledì 15 marzo.
La struttura per la cura dei disturbi alimentari (Cda) parteciperà infatti alla Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla promossa dall’associazione “Mi nutro di vita”, in collaborazione con altre realtà associative attive su questo fronte su tutto il territorio nazionale.
L’evento nazionale di sensibilizzazione è in programma, come detto, mercoledì e anche Asst ValtLario, attraverso il suo Centro, ha deciso di prendervi parte, insieme ad “Ada onlus”, Associazione disturbi alimentari, nata a Sondrio allo scopo di supportare i pazienti affetti da questo disturbo, spesso nascosto, e i loro famigliari.
«Abbiamo deciso di partecipare alla Giornata in un modo insolito per noi - precisa Tiziana Bordoni, psichiatra, responsabile del Centro – uscendo dal nostro contesto di lavoro quotidiano in modo da avvicinarci, quanto più, alla popolazione. Per questo abbiamo optato per un incontro pubblico alla sala Besta della Banca Popolare di Sondrio alle 17 . Due ore in cui raccontare e raccontarci alle persone che interverranno, perché assumano consapevolezza dell’esistenza del problema e, parimenti, delle soluzioni che possiamo offrire sul territorio della nostra Asst».
“Problemi di cibo, la nostra esperienza” il tema dell’incontro che vedrà la presenza di Rosella Petrali, direttore socio sanitario di Asst ValtLario e di Mario Ballantini, direttore del Dipartimento di salute mentale della stessa Asst. Al tavolo, al fianco di Tiziana Bordoni, le operatrici Florinda Pozzi, psichiatra, Maura Acquistapace e Sara De Luchi, psicologhe e psicoterapeute, e Tiziana Meglioli, dietista. Con loro anche Giacomo Sertori, presidente di Ada onlus, che ha sede proprio nel corpo di congiunzione fra i padiglioni nord e sud dell’ospedale di Sondrio, al piano terra.
Dal novembre del 2009 ad all’ottobre dello scorso anno erano 596 le cartelle cliniche aperte. Nello specifico: 132 riconducibili a una diagnosi di anoressia nervosa, 94 cartelle riguardano diagnosi di bulimia nervosa, 66 cartelle sono relative a disturbo da alimentazione, 238 cartelle per disturbi alimentari non riconducibili, in toto, ad anoressia e bulimia nervosa.
Disturbi molto presenti nella popolazione, specie femminile e in età adolescenziale, dato che si incontrano soprattutto ragazze che vanno dalla 2ª media alla 5ª superiore, provenienti da Valtellina, Valchiavenna e Alto Lario. Al fianco degli operatori del Centro dal dicembre del 2015 c’è anche Ada.
«Ci rivolgeremo ai presenti, che speriamo numerosi, in semplicità - dice Tiziana Bordoni -, introducendo il tema dei disturbi alimentari come espressione di disagio mentale, e spiegando di cosa si tratta, ovvero di anoressia, bulimia e abbuffata compulsiva».
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