«Distanti a tavola
e niente abbracci
Festeggiamo così»

Le regoleCarlo Signorelli, professore di Igiene: «Stiamo lontani almeno un metro e mezzo Niente baci e abbracci e stoviglie ben divise»

Natale con i tuoi, ma in sicurezza. Perché il Covid non è più così drammatico come nel 2020, quando tanti non si sono neanche avvicinati ai parenti, Oggi la situazione è completamente diversa. Ma non osservare nessuna regola potrebbe portare a brutte sorprese, come dover poi rimanere isolati per il resto delle feste. Conviene? Secondo Carlo Signorelli, professore di Igiene e Salute Pubblica al San Raffaele di Milano, no.

Professore, da dove cominciamo?

Dal sederci a tavola. Un solo metro di distanza non basta, se parliamo, ridiamo, scherziamo. Un metro e mezzo è meglio. Magari disponendoci a scacchiera, chi sul divano, chi su un tavolo, chi su un altro. Usiamo un po’ di fantasia ma distanziamoci.

Non sarà facile, non tutti hanno il salone degli specchi di Versailles, come sala da pranzo…

Lo so. Infatti non ho parlato di limiti numerici tra gli invitati. Dipende dalla grandezza dei locali a disposizione. Certo che venti persone in dieci metri quadri, meglio di no… Se si rispetta un certo distanziamento siamo già più sicuri.

Ma essendo tutti vaccinati che problema c’è?

Oltre il 90% dei contagi avviene nelle case; per cui massima attenzione e un numero di invitati congrui con gli spazi. Inoltre dovrebbe valere la regola di ammettere solo i vaccinati in casa propria; comunque da escludere che tra gli invitati ci siano non vaccinati anziani o portatori di malattie croniche. Ricordiamoci che la vaccinazione non esclude il contagio, ma la malattia grave. Il che vuol dire che ci si può contagiare e poi si passerebbero il resto delle feste isolati. Dobbiamo saperlo.

Ma non sarebbe più semplice far fare un tampone prima del ritrovo?

Direi di no, tre dosi danno una garanzia molto alta. Se sono tutti vaccinati con tre dosi i rischi sono minimi. Poi, in ordine di sicurezza, ci sono le due dosi, che oggi sembrano essere a rischio se sono passati più di cinque mesi. E quindi le categorie non vaccinate. E lì il divieto assoluto per anziani, malati e via dicendo. Con i bambini ci vogliono grandi cautele. Attualmente sono quelli che, a scuola, hanno fatto salire molto i contagi. Anche se si stanno vaccinando in buon numero. Non saranno però tutti “pronti” per Natale.

Secondo: niente baci e abbracci...

Vietati. Sono a forte rischio di contagio. So che è una cosa antipatica, ma uno sguardo carico di affetto può bastare quest’anno.

Terzo: non scambiamo i bicchieri...

Mi pare il minimo. Non facciamo neanche cin cin con bicchieri già usati. Se poi andiamo in giro per casa con il bicchiere, mettiamogli il nome. E lo stesso per i tovaglioli, privilegiando quelli usa e getta.

Siamo alla quarta: il piatto.

I piatti con portate comuni sarebbero da evitare. Però se proprio siamo costretti a usarli, facciamo in modo che ci sia una sola posata per tutti usata solo per fare le porzioni.

Va da sé la quinta regola: vietato scambiarsi le posate

Bisogna fare attenzione a non “perdere” le posate e a non mangiare cibi dai piatti degli altri se non dopo averli scaldati a 60 gradi per qualche minuto…

La sesta regola: il golosone che “pilucca” di qua e di là, è bandito dalla tavola 2021

Diciamo che se si prendono gli avanzi si deve rispettare la regola di ricucinarli a 60 gradi per pochissimi minuti. Ma lo stesso vale anche per quei cibi che rimangono esposti sul tavolo alla mercé delle goccioline di tutti… Vanno riscaldati a 60 gradi.

Settimo comandamento: evitare l’uso condiviso del telefono

Il classico video di Natale in cui tutti vogliono dire la loro prendendo il cellulare di un altro, è da vietare. A meno di non disinfettarlo a ogni uso. Oppure uno tiene il cellulare e gli altri parlano ma in vivavoce, da lontano…

Canti di Natale vietati? Proprio così. È la regola numero otto.

Bellissimo trovarsi intorno a una chitarra o un pianoforte e cantare a squarciagola. Ma non è il caso di farlo quest’anno. Le goccioline, quando si canta, vanno lontano…

Asciugamani di carta monouso o asciugamani di cortesia per tutti...

Proprio così. Non possiamo scambiarci l’asciugamani del bagno. Meglio usare quelli usa e getta, come nei bagni pubblici. Oppure fornire, se i commensali sono pochi, un asciugamano personalizzato a ogni invitato.

Ultima regola, forse la più importante: cambiare spesso aria.

So che fa freddo, ma basta lasciare un pertugio, una finestra aperta durante il pranzo. Oppure cambiare aria ogni tanto. L’aerosol che ristagna è quello che ci fa dire sempre sì alle mascherine al chiuso e non sempre all’aperto… Ma basta poco per evitare grandi rischi.

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