Dieci progetti anti eternit per Sondrio

Per il bando della Regione sono state presentate complessivamente 640 domande di contributi.

Smaltire e levare l’amianto, presenza inquietante nelle abitazioni, nelle coperture dei capannoni dismessi, materiale con struttura fibrosa utilizzato a lungo mischiato a cemento, anche in edilizia, per le particolari caratteristiche di resistenza. Ma i cui manufatti, se alterati o deteriorati dal tempo, rilasciano polveri estremamente nocive e cancerogene. L’ente regionale sta al fianco di chi vuole realizzare bonifiche.

Si è chiuso il 9 settembre il bando del Pirellone, che ha stanziato 1 milione di euro per finanziare interventi di rimozione e di smaltimento in sicurezza «di manufatti in cemento amianto in edifici, stabili residenziali e nelle loro pertinenze». Il bando era rivolto ai privati cittadini, persone fisiche, anche associate tra condomini, proprietari di edifici in cui sono presenti manufatti in cemento amianto. Dalla Lombardia sono pervenute agli uffici regionali complessivamente 640 domande di contributi, 10 sono state quelle arrivate da Sondrio. Segnale di una attenzione da parte della popolazione, a preservare la propria salute e a prevenire contaminazioni ambientali. Sono arrivate richieste da tutte le province della Lombardia, la maggior parte da Brescia, 95 e Bergamo, 87, come 87 sono state le richieste da parte della Città metropolitana di Milano. Una conferma, ha annotato il Pirellone «di come la soluzione del problema amianto interessi tutta la regione». Marcata l’attenzione della amministrazione, «Le 640 domande di richiesta contributo - ha commentato l’assessore all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo - ammontavano ad oltre 3 milioni di euro, a fronte di una disponibilità a bilancio di 1 milione. Intervenire per rimuovere la presenza di amianto, anche sostenendo gli interventi su edifici privati - ha poi aggiunto - è una priorità di questo governo regionale, oltre che un tema particolarmente sentito e che richiede grande attenzione. Come avevo anticipato, questo bando era un primo test per verificare l’efficacia della misura. Visto il successo e le richieste arrivate, sarà mia cura chiedere, nel corso della discussione sul prossimo bilancio, l’integrazione dei fondi per il rinnovo del bando anche per il 2020».

Attenzione quindi per chi non vuol perdere, anche in futuro, disponibilità e finanziamenti “anti-eternit”. «Il contributo - ha poi anticipato Regione Lombardia - sarà a fondo perduto fino alla concorrenza massima del 50% dell’importo della spesa ammissibile e, in ogni caso, non oltre un massimo di 15.000 euro per il singolo intervento. L’erogazione del 100% del contributo avverrà alla fine dei lavori, una volta acquisita tutta la documentazione necessaria che attesti la regolare esecuzione degli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti in cemento-amianto».

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