Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 13 Febbraio 2019
“D’amiamo il riciclo”. E al Museo Civico iniziano le gare
Esposti i lavori dei bambini delle elementari, con i rifiuti hanno realizzato originali giochi di dama
Poi la sfida con il sindaco, le maestre e la direttrice
Con un pizzico di fantasia anche un rifiuto può diventare un’opportunità, anzi un’occasione di divertimento. L’hanno imparato bene gli alunni delle classi quarte delle elementari che, impegnati in un lavoro di approfondimento sul riciclo, hanno saputo trasformare tappi di bottiglia, gusci di noce e pezzi di stoffa in pedine colorate e i cartoni della pizza o le scatole delle scarpe in originali damiere. I loro lavori sono stati esposti ieri sera al Museo Civico e hanno dato il via ad agguerrite sfide che hanno visto contrapposti i bambini tra loro, oppure ai genitori, alle maestre, alla direttrice del Museo Emanuela Gasperi, e anche al sindaco Roberto Volpato, che insieme all’assessore Luigi Azzalini , ha voluto partecipare alla simpatica iniziativa e mettersi in gioco.
«D’amiamo il riciclo” è un progetto che abbiamo pensato per promuovere diversi aspetti che ci sono cari. Per prima cosa – ha ricordato la maestra Lorena Confortola– che la pulizia della città dipende dalle nostre scelte e che riutilizzare è una buona strategia per sprecare meno risorse. Il recupero della dama invece ci è parso utile a far riscoprire giochi in cui bisogna incontrare l’altro e che impongono agli sfidanti concentrazione».
Il lavoro sul gioco antichissimo della dama è stato collaterale a un altro bel progetto di storia locale, che le quarte stanno conducendo sempre in collaborazione con il Museo. Ai bambini è stato chiesto di cercare nelle cantine di casa i giocattoli di una volta, di recuperarli e di predisporre per ognuno una breve scheda informativa. “reperti” sono stati esposti per la prima volta ieri in una sala apposita e hanno destato grande curiosità. «Questo lavoro di ricerca è molto prezioso per il Museo– ha ammesso la direttrice del Museo Emanuela Gasperi – perché, attraverso il canale dei bambini, abbiamo accesso a saperi e tradizioni che rischiano altrimenti d’andare perdute. La raccolta di vecchi giochi ci è stata particolarmente utile perché da tempo pensiamo di dedicare una sala del Museo a questo tema».
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