Da Santa Croce lettera al commissario
«La frazione non è a misura di bambini»

La lettera a Civo. Un gruppo di famiglie ha scritto all’emissario del prefetto per descrivere il degrado. I residenti parlano di parco giochi fatiscente, strade e fermata dello scuolabus poco sicure.

Le famiglie di Santa Croce scrivono al commissario prefettizio chiedendo una frazione a misura di bambino, sicura e vivibile. È firmata da larga parte dei genitori di bambini e ragazzini che vivono e fanno capo a Santa Croce la richiesta di intervento per la messa in sicurezza dell’area pubblica adibita a parco giochi e delle strade interne. «Chiediamo l’intervento del Comune per garantire ai nostri figli la possibilità di vivere liberamente ed in sicurezza la propria frazione - scrivono le famiglie - ad oggi Santa Croce, probabilmente penalizzata dalla vicinanza a Morbegno, non gode di alcun esercizio pubblico o altro punto di aggregazione per i suoi residenti, fuorché il bar aperto solo le serate di venerdì e sabato ed il parco giochi che sovrasta il parcheggio coperto a lato della chiesa e che versa in condizioni di semi abbandono». Due altalene e un campetto di calcio sintetico posati da una decina d’anni e anche diversi problemi di sicurezza: accesso garantito unicamente da una ripida scala che sfocia direttamente sulla strada in un punto di scarsa visibilità, reti a protezione dei dislivelli interni al parco danneggiate in più punti, taglienti ed arrugginite e fin anche completamente assenti. «Gli unici interventi di manutenzione e ripristino, a quanto ci risulta, sono stati svolti occasionalmente e dietro iniziativa personale, da parte di alcuni residenti e non o da parte dei volontari del Comitato “Salviamo la nostra chiesa”».

Le famiglie sottolineano inoltre «la pericolosità della strada interna alla frazione, troppo spesso percorsa da veicoli a velocità inadeguata e pericolosa. Molte abitazioni hanno affaccio diretto sulla sede stradale che, in più punti, consente il passaggio di un solo veicolo senza garantire ai pedoni alcuna via di fuga o possibilità di messa in sicurezza, tra le molte curve e gli angoli ciechi. La situazione si aggrava significativamente nei fine settimana e nel mese di agosto quando sono tanti i veicoli parcheggiati lungo la sede stradale o in prossimità degli incroci».

Si definisce poi «indecente la situazione dovuta agli escrementi di cane che, quotidianamente, accompagnano le nostre passeggiate e l’attesa del pulmino. Ci sembra davvero anacronistico - concludono le famiglie firmatarie - che in un nucleo di nemmeno 200 abitanti di un Comune montano che ne conta 1.100, non ci si possa fidare a lasciare dei bambini in età scolare liberi di raggiungere da soli la fermata dello scuolabus o il parco giochi, distanti, in certi casi, davvero pochi metri da casa». Invitano perciò il commissario prefettizio Rosa Massa «a voler verificare di persona la situazione. Se ci venisse a trovare in orario di scuolabus, saremmo ben lieti di fare due passi con lei, presentarle la frazione ed offrirle un caffè (a casa di qualcuno di noi, si intende; altra maniera non c’è)».

© RIPRODUZIONE RISERVATA