Cromo all’ex Falck
Il giudice proscioglie
tutti gli imputati

In TribunaleSentenza di non luogo a procedere «perché il fatto non sussiste» per le persone coinvolte Il pm aveva chiesto che venissero rinviate a giudizio

Caso ex Falck di Novate Mezzola e inquinamento da cromo esavalente: non ci sono prove della responsabilità dei 13 imputati (si tratta di dieci persone fisiche più tre aziende). Lo ha sancito ieri il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Sondrio, Antonio De Rosa, che ha deciso per il non luogo a procedere «perché il fatto non sussiste». Una decisione francamente inaspettata e che non mancherà di suscitare discussione. I dieci imputati quindi non andranno a processo, nessun rinvio a giudizio, nessun dibattimento.

Ieri mattina l’udienza, più volte rinviata (l’ultima a marzo per via dell’emergenza Covid) si è aperta con la decisione del gup in merito all’ammissione di parti civili: ammesse sia Legambiente che Medicina democratica che il “Comitato salute ambienti valli e lago”. Poi, la richiesta del Pubblico ministero, Marialina Contaldo, appoggiata anche dalle parti civili, di rinviare a giudizio i 13 imputati con ipotesi di reato che vanno, a vario titolo, dall’omessa bonifica al falso ideologico commesso da pubblici ufficiali.

Dal canto loro, invece, i legali difensori hanno chiesto il proscioglimento per tutti: Marco Pensa di Lecco, dal 2012 al 2016 presidente del CdA di Novate Mineraria; Aldo Cappi di Gravedona (Como), in qualità di consigliere delegato di Novate Mineraria e poi amministratore di una società incorporata da Novamin S.p.A.; Marco Butti di Gravedona come legale rappresentante di Novate Mineraria; Dario Comini di Lecco nelle vesti di direttore tecnico e progettista di Novate Mineraria; Giuseppe Bartolini di Sonico (Brescia) in qualità di legale rappresentante di Novamin dal 2002 al 2013; Giambattista Bertussi di Sondrio, dipendente della Provincia di Sondrio, istruttore della pratica di rilascio del certificato di avvenuta bonifica, membro del Gruppo di lavoro per il controllo dei lavori di bonifica sull’area ex Falck e, infine, firmatario delle relazioni periodiche di controllo per la Provincia relative al processo di bonifica; Daniele Moroni, dirigente del settore Risorse ambientali della Provincia di Sondrio e firmatario del certificato di avvenuta bonifica; Nicola Di Nuzzo di Tradate (Varese), dirigente di Regione Lombardia, istruttore referente nel procedimento amministrativo di bonifica per la Regione; Carlo Pellegrino di Sondrio, in qualità di responsabile Arpa firmatario della relazione tecnica per la certificazione di avvenuta messa in sicurezza permanente dell’area ex Falck di Novate e discarica nel Comune di Samolaco; Maurizio Tagni, dipendente Arpa e, in particolare quale membro del sopracitato Gruppo di lavoro, firmatario delle relazioni periodiche di controllo per Arpa.

E così è stato: il giudice ha deciso per il non luogo a procedere «perché il fatto non sussiste», le motivazioni sono attese entro 30 giorni. Non si esclude che la dottoressa Marialina Contaldo decida di ricorrere in appello contro la decisione. In quel caso, sarebbe la Corte di Cassazione a doversi pronunciare. Diversamente, la lunga vicenda giudiziaria si chiuderebbe qui.

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