Covid, Rsa in allarme
«Ricoverati in ospedale
solo gli ospiti più gravi»

Sondalo ricovera i pazienti a rischio. Il problema è dove isolare gli ospiti positivi

Era nell’aria e, ieri mattina, durante la videoconferenza convocata dalla direzione generale dell’Ats della Montagna con i vertici delle case di riposo e delle residenze sanitarie per disabili, è giunta la conferma: il centro Covid di Sondalo non è più in grado di ricoverare ospiti delle nostre strutture protette, positivi al Covid, se non nei casi più critici.

Troppa la pressione in essere sul reparto sondalino per poter continuare a seguire, come avvenuto fino a pochi giorni fa, anche anziani Covid con sintomi contenuti se non, addirittura, asintomatici.

«E questo lo capiamo - dice Franco Pescatori, direttore della Corti Nemesio di Delebio -, perché è pacifico che, in questa fase, Sondalo è oberato di lavoro e non può farsi carico anche dei nostri ospiti, però, la normativa regionale prevedeva che fossero indirizzati, i positivi con sintomi lievi o asintomatici, ad una struttura dedicata di cui, in realtà, nulla più si è saputo».

Altro tema nodale ritornato nella conferenza di ieri mattina presieduta da Lorella Cecconami, direttore generale Ats, che ha riferito dell’avvio di una procedura di gara per l’individuazione di una struttura in grado di ospitare e farsi carico degli anziani positivi al Covid, ma asintomatici. Iniziativa da tutti “benedetta” anche se, dai più, ritenuta un poco tardiva.

«Noi, qui alla Città di Sondri’, al momento, siamo covid-free, ma sappiamo quanto poco ci vuole per perdere questo status, quindi - dice Costantino Tornadù, presidente della relativa Fondazione - non possiamo stare tranquilli sapendo che il Morelli è, per noi, off limits e che non c’è, al momento un’alternativa. Auspico che possa partire al più presto possibile questa procedura Ats per individuare una realtà idonea ad occuparsi dei nostri ospiti nel caso incorressero in positività». Perché è evidente che la loro gestione, dentro le mura della Rsa, è complessa.

«Abbiamo 14 ospiti positivi di cui due ricoverati a Sondalo, perchè più critici - dice Giampaolo Muzio, direttore della Rsa Città di Tirano -, mentre gli altri 12, chi asintomatico, chi con sintomi lievi, soprattutto febbriciattole, sono in sede. Ricoverarli avrebbe voluto dire mandarli lontano, almeno a Gravedona. D’intesa coi famigliari li abbiamo tenuti qui, da noi, isolati dal resto degli ospiti, 104 in tutto, come Rsa. Non è facile controllare il Covid all’interno, ma ce la stiamo mettendo tutta, per forza di cose, dobbiamo farcela». Uno solo, al momento, su 85 dipendenti l’operatore risultato positivo anche se sono attesi gli esiti dei tamponi fatti.

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