Conta dei danni dopo la frana di agosto
Mezzo milione di euro per la sicurezza

Villa di Chiavenna, approvato dalla Comunità montana il progetto per il ripristino delle opere. La spesa complessiva sarà di 510mila euro, dalla Regione la disponibilità a contribuire ai costi.

Serve oltre mezzo milione di euro per sistemare definitivamente la zona di Motta di Calestro, dove ormai un mese fa è scesa una grossa frana che ha costretto una ventina di abitanti di Villa di Chiavenna a trascorrere alcune giornate fuori casa. La Comunità montana Valchiavenna dopo i lavori di somma urgenza che hanno consentito agli abitanti di Case Foratti di far ritorno nelle proprie abitazioni, ha approvato in questi giorni il progetto preliminare riguardante il ripristino delle opere di difesa passiva danneggiate dalla frana caduta in diversi momenti durante la mattinata del 12 agosto. Le opere esistenti, risalenti alla fine degli anni ‘80 e costituite da muri di calcestruzzo sovrastati da reti a fune, sono state investite dalla frana e l’angolo verso est del paramassi di monte è stato lesionato in modo grave da massi di oltre 5 metri cubi.

Le reti sono state danneggiate dalle piante sradicate dai massi. Il 22 agosto è stata approvata la perizia dei lavori di somma urgenza eseguiti per un importo complessivo di 75 mila euro e contestualmente revocata l’ordinanza di evacuazione delle case. Lavori finanziati da Regione Lombardia, che immediatamente aveva messo a disposizione fondi per far fronte alla fase emergenziale. Le opere hanno consentito di ripristinare le condizioni di sicurezza, ma hanno anche evidenziato come le difese passive esistenti non siano in grado di intercettare i frammenti di roccia scagliati dalla frantumazione dei blocchi sulla cengia.

Inoltre a seguito del crollo, sul lato destro del canale di scarico sono emersi dei blocchi rocciosi particolarmente fratturati, che a seguito di precipitazioni intense e per il normale degrado potrebbero cadere a valle. Ce n’è abbastanza per ritenere opportuno eseguire opere di difesa che riducano ancora i rischi. La Comunità montana ha dato incarico a professionisti esterni, ingegnere e geologo, per predisporre uno studio di fattibilità delle opere prioritarie. Studio arrivato e approvato dalla giunta esecutiva del presidente Davide Trussoni. I soldi necessari non sono pochi. Si parla di una spesa complessiva di 510 mila euro. Il progetto preliminare servirà proprio a reperire le risorse, richiedendo finanziamenti.

In questo senso da Regione Lombardia era già arrivata una disponibilità di massima a mettere ulteriori fondi sul piatto. Se dovesse arrivare un finanziamento, prima dell’appalto sarà necessario completare l’iter progettuale.

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