Con la zona rossa
traffico calato del 20%

L’indagineEnel X misura i movimenti veicolari all’interno della provincia e li raffronta con gli altri periodi dell’anno

Spostamenti veicolari all’interno della provincia in calo verticale subito dopo l’entrata in vigore delle limitazioni dettate dalla classificazione della Lombardia come zona rossa, stabilizzati intorno a un meno 20% poi e risaliti a +4% venerdì 6 , ma a macchia di leopardo e decisamente più elevati rispetto ai mesi di lockdown di marzo e aprile quando tutte le attività lavorative (salvo quelle essenziali) a differenza di adesso, erano chiuse.

L’analisi

A confermare, almeno in parte, l’impressione visiva che, ad eccezione del week end scorso, sembra indicare una situazione piuttosto stabile della mobilità veicolare sulle strade di Valtellina e Valchiavenna, soprattutto quelle di fondovalle negli ultimi giorni, sono i dati dell’analisi e della mappatura dei macro flussi sul territorio forniti agli enti pubblici e alla protezione civile da Enel X e dal partner tecnologico HERE Europe con l’obiettivo di supportarli nella valutazione di controlli mirati nelle aree in cui si registrano maggiori movimenti.

In provincia di Sondrio, l’entrata in vigore del dpcm, il 5 novembre, è stata salutata da un leggero aumento della mobilità, +11%. Ma si trattava del primo giorno e c’erano ancora da prendere le “misure” della nuova stretta, quelle che hanno portato nei giorni successivi ad una diminuzione drastica dei movimenti: -30% venerdì 6 novembre e soprattutto -62% sabato 7 e -78% domenica 8 novembre. Da lunedì 9 novembre e fino al 13 (gli ultimi dati a disposizione), la situazione si è invece stabilizzata in un calo medio intorno al 20%: -21% il 9; -15% il 10, meno 25% l’11 e meno 26% il 12 fino al +4% di venerdì 13.

Disomogenea

Una situazione altalenante e soprattutto disomogenea tra le diverse realtà di Valtellina e Valchiavenna, con quelle turistiche più penalizzate dal taglio dei flussi esterni alla provincia e invece le zone commerciali ed industriali con movimenti quasi abituali.

Gli stessi Comuni turistici, in particolare quelli della Valmalenco e dell’Alta Valtellina, che a fine settembre avevano fatto registrare i livelli maggiore di contagio sia per la maggiore frequentazione esterna sia anche probabilmente per via delle temperature più rigide e della chiusura delle persone in spazi interni. Da queste aree per ovvie relazioni lavorative o familiari il contagio si era diffuso con uno sviluppo esponenziale a partire dagli inizi di ottobre fino ad arrivare ai numeri che, nel complesso lombardo, hanno portato alla classificazione di zona rossa.

E ora dopo le limitazioni imposte, è proprio in Alta Valle, secondo le mappe di Enel X che, a livello provinciale, si nota il crollo maggiore della mobilità interna rispetto ai mesi “normali” sia per assenza del traffico turistico che per la maggiore attenzione della popolazione. Per contro, più spesso nelle rilevazioni giornaliere, le aree di cintura dei centri urbani più abitati e le zone caratterizzate dalle concentrazioni commerciali o industriali presentano una mobilità locale molto simile ad un periodo nel quale il problema covid non esisteva.

Ultime rilevazioni

L’esempio lo forniscono i dati della mappa del 13 novembre: a fronte di un aumento complessivo del 4% della mobilità provinciale rispetto alla stessa giornata della settimana precedente (pressoché sovrapponibile al 5% di media regionale), Livigno fa registrare un -12%, Bormio -47%, Valdisotto -49%, mentre a Gordona dove c’è l’area industriale l’aumento è del 40%. Anche Chiesa Valmalenco fa registrare un incremento simile con un +38%. Mentre Sondrio fa un meno 8%. Complessivamente la provincia mostra una mobilità da +165% rispetto al primo periodo di lockdown.

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