Como con Varese, il lago con Sondrio
Cantoni, il governatore ci riprova

Il presidente vuol portare in aula a fine mese una proposta che ricalca i confini decisi per le nuove Asl. Domani però il tavolo comasco ribadirà: «Noi andiamo con Lecco»

«Il 26 luglio porterò in consiglio la bozza finale del documento di riforma». Così, poche ore fa, il presidente della Regione Roberto Maroni a proposito della nascita dei nuovi enti di area vasta, destinati a sostituire le attuali Province in caso di vittoria del “sì” al referendum di ottobre. «Li chiameremo Cantoni - ha aggiunto Maroni - Abbiamo previsto solo tre livelli istituzionali: Comune, Cantone, Regione. Tutto il resto verrà abolito, comprese le Comunità montane».

Quel che interessa ai comaschi (e sta creando più di una fibrillazione anche nel mondo politico) è il contenuto della proposta che Maroni intende approdare in aula. Per essere chiari: quali saranno i confini dei nuovi enti? Stando a indiscrezioni accreditate - e al recente confronto sul tema con Anci, Upl e Camere di Commercio - il governatore in questa fase insiste per riproporre la stessa suddivisione attuata con la recente riforma della sanità, che ha portato alla creazione delle Ats al posto delle Asl. Se così fosse, la provincia di Como verrebbe unita a quella di Varese e nascerebbe il cantone “Insubria”, ma la zona del Medio e Alto lago finirebbe con Sondrio e la Valcamonica nel cantone “della montagna”. Uno scenario del genere, però, farebbe arrabbiare tutti: Varese vuole stare da sola (lo chiarirà nel testo che verrà spedito a breve in Regione), Como si è schierata per l’unione con Lecco. Posizione, quest’ultima, che verrà ribadita - e forse non è un caso - domani mattina a Villa del Grumello, dove si riunirà il Tavolo per la competitività e lo sviluppo.

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