Colico, stampo di 200 chili sulla gamba
Grave operaio alle Officine Riva

L’uomo di 54 anni stava spostando il blocco quando gli è caduto Sul posto ambulanza, vigili del fuoco e carabinieri, da accertare le cause

Grave infortunio sul lavoro, nel pomeriggio di oggi, alle Officine Riva di Colico.

Alle 15.25 la chiamata al 118 per soccorrere un dipendente che stava lavorando nel reparto di attrezzeria dell’azienda.

L’operaio di cinquantaquattro anni, stava spostando uno stampo di circa 200 chilogrammi che stava rifinendo per poi adibirlo alla produzione, quando per cause che dovranno essere accertate, gli è caduto, andando a finire sulla parte inferiore della gamba destra, schiacciandola.

Immediato l’allarme

Subito è scattata la richiesta di soccorso che ha fatto giungere in via Perlino 28, al confine tra le frazioni di Villatico e Laghetto, l’ambulanza della Croce Rossa e l’auto medica di stanza nell’alto lago.

Sul posto sono giunti anche i vigili del fuoco del Distaccamento di Morbegno oltre ai carabinieri della stazione di Colico ed ai tecnici dell’Ats Brianza per i necessari rilievi che dovranno stabilire le cause dell’infortunio e le eventuali responsabilità.

Il manutentore degli stampi è stato stabilizzato e trasportato all’ospedale “Alessandro Manzoni” dove è giunto al Pronto soccorso nell’arco di un’ora.

Inizialmente si era temuto per una maggiore gravità dello schiacciamento, tanto che l’allarme ha mobilitato i soccorsi in codice rosso, salvo poi ridimensionare, per fortuna, l’infortunio al codice inferiore, il giallo.

Una catena di infortuni

Continua purtroppo la catena di infortuni che nello scorso mese di settembre aveva visto la morte di un trentottenne a Casatenovo e poco tempo dopo di un secondo lavoratore a Sirtori.

A seguito di questi due gravi ultimi episodi il sindacato ha invitato ad aumentare i controlli, anche se ha dovuto riconoscere che le risorse disponibili sono scarsissime, portando a dire che se si dovessero visitare tutte le aziende del territorio, prima di tornare nella stessa passerebbero quasi vent’anni.

Non basta quindi la vigilanza ma bisogna lavorare sulla prevenzione e la mentalità, dall’età scolare: «Le spese per la sicurezza non vanno più viste come un costo ma come un investimento», aveva sottolineato Enzo Mesagna della Cisl.

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