Classifica: la Svizzera
miglior paese del mondo
Italia prima per qualità del cibo

Lo dice il Report Best Countries 2018, valuta 80 paesi in base a una serie di criteri, dall’influenza economica, al potere politico alla qualità di vita dei cittadini.

La Svizzera è il miglior paese al mondo. Lo dice il Report Best Countries 2018, classifica realizzata da uno studio di Y&R BAV Group, U.S. News & World Report, e Wharton School della University of Pennsylvania. Una classifica che valuta 80 paesi in base a una serie di criteri, dall’influenza economica, al potere politico alla qualità di vita dei cittadini. La metodologia si basa su sondaggio fatto tra piu’ di 21mila persone che vivono in tutto il mondo, appartenenti a tre gruppi sociali: persone con alle spalle un percorso accademico, persone con un ruolo di importanza economica e infine persone adulte comuni, che non appartengono alle altre due categorie.

La Confederazione spicca in particolar modo per la sua qualità di vita, per la sua apertura all’imprenditorialità e al suo capitale sociale (diritti umani, uguaglianza di genere, libertà religiosa e attenzione all’ambiente, ecc.). Già lo scorso anno la Confederazione si era piazzata al primo rango.

Al secondo posto c’è il Canada, seguito dalla Germania e dal Regno Unito.

L’Italia è prima nel ranking mondiale per qualità e reputazione del cibo grazie alla straordinaria storia, cultura, gusto e varietà dei prodotti e delle ricette offerti. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sul rapporto «Best Countries 2018», presentato in occasione del Forum economico di Davos. L’Italia - sottolinea la Coldiretti - è prima per patrimonio culturale grazie al massimo dei voti ottenuto nell’aspetto della tradizione gastronomica (10) davanti alla Spagna (9,7), al Messico (8,6), alla Grecia (9,4), alla Francia (8,9) e all’India (8). Nell’anno del cibo italiano nel mondo il nostro Paese ha sbaragliato la concorrenza di 80 nazioni, che rappresentano circa il 95% del Pil mondiale. E’ la conferma - afferma la Coldiretti - di una ricchezza riconosciuta a livello internazionale anche grazie ai «tesori» agroalimentari italiani iscritti nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale: dall’arte dei pizzaiuoli napoletani (2017) alla Dieta mediterranea (2010) fino alla vite ad alberello di Pantelleria (2014). L’Italia è peraltro leader comunitario nelle produzioni agroalimentari di qualità con ben 818 denominazioni riconosciute, tra cibo e vino.

Tesori di un’Italia dai mille campanili dove - sottolinea Coldiretti - nei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti si produce il 92% delle specialità enogastronomiche nazionali.

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