«Classi di serie A e B»
Chiavenna, esposto alla Bertacchi

Un gruppo di genitori ha chiesto al Miur di fare chiarezza sui criteri di composizione delle prime nella scuola. Secondo le famiglie sarebbero stati divisi gli alunni bravi da quelli problematici- La dirigenza: «Tutto regolare»

Classi di serie A e di serie B alle medie dell’istituto Bertacchi di Chiavenna? Il caso è deflagrato durante il fine settimana, quando è emerso che alcune famiglie che nei mesi scorsi avevano iscritto i figli in prima hanno presentato al ministero, oltre che agli uffici scolastici provinciale e regionale, un esposto per segnalare quelle che ritengono irregolarità nel procedimento di formazione delle tre classi prime.

Classi difformi e l’assessore

In particolare alla scuola viene contestato l’aver creato classi separate, da una parte con studenti ad alto rendimento, dall’altra classi “problematiche” con alunni meno bravi, casi difficili e con bambini stranieri. I genitori hanno chiesto l’accesso agli atti e hanno inviato l’esposto alle sedi competenti.

Tra i fatti evidenziati nell’esposto c’è anche il ruolo della vicepreside Lorenza Martocchi, assessore all’Istruzione del Comune di Chiavenna, nonché genitore direttamente coinvolto, e il fatto che sarebbe arrivata alle riunioni della commissione per la formazione delle classi con le liste degli alunni già pronte.

L’esposto chiede al Miur (il ministero della Pubblica istruzione) chiarezza sull’accaduto, e alle autorità scolastiche di segnalare all’autorità giudiziaria eventuali illeciti di natura penale. A quanto risulta, l’esposto rimane tuttora pendente.

Non è tutto: in seguito all’alzata di scudi delle famiglie, un docente della scuola risulta essere sotto procedimento disciplinare. Insomma, una vicenda potenzialmente esplosiva .

L’ufficio provinciale

Da parte sua, l’ufficio del dirigente scolastico provinciale Fabio Molinari, ha fatto sapere di aver ricevuto l’esposto e le controdeduzioni della dirigenza della scuola e di non aver ravvisato comportamenti illegittimi da parte di preside e vicepreside.

L’istituto

La scuola, intanto, si difende: «Con una relazione corposa e documentata abbiamo smontato i rilievi mossi dall’esposto di queste famiglie - afferma la dirigente Eliana Giletti - e infatti, gli uffici scolastici provinciale e regionale ci hanno dato ragione. Le famiglie lamentano che non sia stato concesso l’accesso agli atti e non è vero. Tutti gli atti non riguardanti dati sensibili degli studenti sono stati forniti - aggiunge - Ora questa uscita, che danneggia gravemente l’immagine di una scuola che è un modello di inclusione».

La dirigente ritiene siano state formate classi omogenee e dal rendimento buono, e ribalta le contestazioni di classismo o peggio: «Non vorrei che dietro questa iniziativa ci fossero forme di razzismo verso gli studenti stranieri che, ci tengo a sottolinearlo, sono una risorsa per noi - afferma Giletti - . Gli studenti stranieri sono 7, su 73 totali, e suddivisi equamente sulle tre classi».

La vicepreside

«Non è assolutamente vero che io sia arrivata con le liste già pronte - dice la vicepreside Martocchi - . Sono disposta a mettere a disposizione il mio computer per dimostrarlo. Non ci sono classi disomogenee e i risultati lo confermano».

La scuola ammette però che classi sono state formate da una commissione di docenti formata da tre membri e non da sei: «Rimane legittima - conclude Giletti - ma col senno di poi si tratta di una leggerezza a cui queste persone hanno deciso di appigliarsi. Non capisco dove vogliano arrivare».

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