«Ci hai portato via un pezzo di cuore»

I funerali. Ieri le parole di padre Mirco Sosio lette dai genitori di Diego si sono unite a quelle del vescovo Cantoni. Sindaci e famiglie si sono assiepati dentro e fuori la chiesa per dire addio al piccolo morto per un incidente sul bob.

Tutta l’Alta Valle e anche la Diocesi di Como, ieri pomeriggio, si sono fermate per salutare il piccolo Diego Lanfranchi, quattro anni il prossimo aprile, il piccolo deceduto il giorno dell’Epifania all’ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo dove era stato ricoverato, unitamente al fratellino Simone (poi dimesso), per le gravi ferite riportate a seguito di uno schianto con il bob lungo i pendii di Arnoga, in Valdidentro.

Centinaia le persone che ieri pomeriggio si sono radunate dentro e fuori la chiesa di Sant’Abbondio, nella frazione di Semogo, per testimoniare la propria vicinanza alla famiglia, così duramente colpita, ma anche e soprattutto per pregare. Una partecipazione tanto corale quanto silenziosa, sommessa, caratterizzata da un corteo funebre interminabile, con tante mamme che stringevano a sé i propri bimbi, anch’essi silenziosi e in preghiera, oltre una decina di parroci, dell’Alta Valle e non solo, a concelebrare il rito funebre, i sindaci del comprensorio, da quello di Valdidentro, Massimiliano Trabucchi, che aveva indetto il lutto cittadino per la giornata di ieri, ai “colleghi” di Bormio, Valfurva e Valdisotto.

E poi, sul sagrato della chiesa, la gioventù di Semogo in costume tipico, gli uomini della Protezione civile a coadiuvare le forze dell’ordine nella gestione di parcheggi e viabilità e, soprattutto, tanti fedeli, tanti genitori che si sono immedesimati in mamma Monica e in papà Patrick messi di fronte al dolore più grande, quello della perdita di un figlio.

A testimoniare la vicinanza dei cristiani di tutta la Diocesi lo scritto del vescovo Oscar Cantoni letto dal parroco don Giacomo Santelli. «Carissimi Patrick, Monica e Simone, carissima comunità parrocchiale di Semogo - ha evidenziato il vescovo -, sono rimasto molto scosso dalla vicenda del vostro piccolo Diego e, come l’intera Diocesi di Como, credo non ci sia un dolore grande come quello di un genitore che vede morire il proprio figlio e tante testimonianze dicono l’immenso amore che avete per lui e per il piccolo Simone e mi rendo conto che le nostre povere parole umane servono a ben poco… Vorrei poteste sentire la mia vicinanza paterna e quella di tanti uomini e donne che in questi giorni vi pensano, soffrono con voi e pregano; il dolore non può essere tolto ma condiviso».

Un dolore che ha raggiunto anche gli Stati Uniti, dove si trova padre Mirco Sosio, rientrato Oltreoceano dopo aver giocato, il primo dell’anno, proprio con il piccolo Diego. Una lettera, la sua, che la famiglia ha voluto condividere con l’intera comunità, parole dense di affetto, vicinanza ma, soprattutto, ricche di fede. «Diego ti sei portato via un pezzo dei nostri cuori: per Monica e Patrick è un pezzo molto grosso.... Per noi, che crediamo, il dolore è prezioso quanto la gioia: sono entrambi amore. Diego, ti chiedo una preghiera per la mamma: proteggi il suo cuore e prega per la sua pace; non lasciarla mai sola... Caro Diego, ti chiedo una preghiera speciale per il papà. Benedici il suo cuore, aiutalo a portare il suo dolore, sussurra nel suo orecchio “Grazie papà, grazie per tutto: ti voglio bene”. Papà, promettimi di non credere nemmeno per un istante che è stata colpa tua. Diego, sarai sempre il fratellino maggiore di Simone: custodiscilo e cammina con lui… ha bisogno di te».

© RIPRODUZIONE RISERVATA