Chiavenna, per frane e fiume Mera arrivano i fondi della Regione

Ammonta a 750mila euro il contributo della Regione Lombardia alla Comunità montana Valchiavenna per la messa in sicurezza dell’alveo del fiume Mera, messo a dura prova da due pesantissimi fenomeni alluvionali nel giro di pochi mesi, tra l’autunno del 2018 e il giugno di quest’anno.

Si è discusso in gran parte di dissesto idrogeologico durante l’ultima assemblea della Comunità montana, chiamata ad approvare alcune variazioni al bilancio di previsione. Una ha riguardato proprio i 750mila euro arrivati da Palazzo Lombardia. «Non c’è ancora un programma preciso di interventi - ha spiegato il presidente dell’ente comprensoriale Davide Tarabini - anche perché questo finanziamento riguarda schede presentate lo scorso anno e che vanno implementate da quelle relative all’alluvione di giugno 2019. Discuteremo con l’ufficio territoriale della Regione per individuare gli interventi più urgenti».

Interventi che riguarderanno svasi, pulizie da vegetazione e ricostruzione di argini e briglie danneggiate. C’è anche un’altra variabile, che potrebbe incidere notevolmente sulla quantità di lavori che si riuscirà a mettere in campo: «Dobbiamo anche valutare la possibilità di avviare compensazioni con le ditte che saranno incaricate dei lavori. Aspetto che ci potrebbe dare la possibilità di varare molti più lavori». Opere in cambio del materiale scavato, insomma. Che in alcune zone potrebbe essere di notevole pregio. E quindi valore.

La partita è apertissima. Le segnalazioni riguardanti il Mera non mancano di certo e sul tavolo c’è anche il progetto Interreg Ge.ri.ko, che prevede altre risorse sul tema della gestione dei fiumi. In quel caso si parla di “deframmentazione” dei corridoi per restituire al fiume i suoi habitat. Non è tutto. Sul piatto, altra notizia di venerdì sera, ci sono ulteriori 600mila euro. Quelli derivanti dal risparmio ottenuto in sede di appalto per i lavori di realizzazione del vallone a protezione di Gallivaggio, frazione di San Giacomo Filippo, sede dell’omonimo santuario. Un sacco di soldi che la Regione Lombardia ha acconsentito rimanessero in valle. Questi fondi andranno a integrare quelli già a disposizione, consentendo di completare il quadro economico per la sistemazione della frana di Motta di Calestro a Villa di Chiavenna e per il paravalanghe, pesantemente danneggiato a giugno, a protezione dell’abitato di Fraciscio di Campodolcino.

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