Chiavenna, fuochi d’artificio alle tre di notte. Caccia al matrimonio rumoroso

Chiavenna I botti, durati alcuni minuti, hanno spaventato i residenti, caccia ai responsabili. Indaga la Polizia locale, per il tipo di materiale utilizzato e per disturbo della quiete

«Stiamo facendo delle verifiche per capire cosa è accaduto». Parola del comandante della Polizia Locale di Chiavenna ed Uniti, Maurizio Frenquelli.

E che ci sarebbe stato un intervento dei vigili chiavennaschi dopo quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica a Chiavenna era abbastanza scontato. Fuochi d’artificio e botti in piena notte, a quanto pare sparati da una festa di matrimonio, in pieno centro storico. Tutto è accaduto verso le tre del mattino, quando per alcuni minuti a Chiavenna è sembrato, secondo le testimonianze, di essere al centro di una sparatoria.

Gli spari del materiale pirotecnico si sono avvertiti a centinaia di metri di distanza. Persino nel quartiere di Bette. E qui la distanza si misura in chilometri. «Sono in corso delle verifiche – spiega Frenquelli – perché le segnalazioni arrivate al nostro ufficio sono state molte. Ci sono due scenari. Il primo riguarda l’utilizzo di materiale pirotecnico in libera vendita. Nel caso di violazioni si entra in quanto disciplinato dal regolamento di polizia urbana di Chiavenna. Il secondo scenario è quello dei fuochi per i quali è prevista autorizzazione e la presenza di un artificiere. In caso di violazione delle norme che sovrintendono questa fattispecie si va nel penale. Purtroppo una volta sparati è molto difficile capire di che genere di materiale si stia parlando».

Sicuramente a diffondere i boati ha aiutato molto la particolare conformazione del territorio cittadino. Circondato, in pratica, dalle pareti delle montagne. Un fattore che, nel silenzio della notte, ha contribuito non poco ad aumentare l’effetto. Soprattutto su chi in quel momento, e sicuramente erano la maggioranza, dormiva.

Comportamenti che, ad esempio, sono tollerati a Capodanno, ma che se dovessero diventare una costante, anche legata a feste come i matrimoni, potrebbero cominciare a essere un problema. Anche nel caso di giochi “leciti”, insomma, ci potrebbero essere i presupposti per tornare nel penale.

Il reato, naturalmente, è il disturbo della quiete pubblica. Difficile, comunque, che si vada a parare lì. E forse sarebbe eccessivo. Più facile che si finisca con una violazione delle norme previste dal regolamento comunale. Quindi con una delle sanzioni previste dalle fattispecie alle quali è associabile quanto accaduto. Il caso di sabato è finito, naturalmente, anche nelle discussioni on-line. Lo “sfogatoio” su Internet ha fatto registrare sia parole di condanna dell’accaduto sia inviti a essere tolleranti.

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