CAVALCAVIA CROLLATO
SUPER ANCORA INTERROTTA
POLEMICA SULL’ALLARME

Indaga la procura ma intanto il sottosegretario Nencini annuncia una commissione d’inchiesta del governo. Sotto accusa la burocrazia

Resta chiusa la super 36 all’altezza di Annone dove ieri è crollato il cavalcavia che ha schiacciato un’auto uccidendo il guidatore e causando l’uscita di strada del Tir che lo stava percorrendo. Altre vetture sono rimaste coinvolte nel disastro , ma si lamentano solo vittime tra cui tre bambini, nessuno pare in condizioni gravi.

I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per rimuovere l’enorme manufatto che si è spezzato e quanto resta del cavalcavia. Ma ci vorrà ancora tempo per poter riaprire la strada.

Nel frattempo non si placano le polemiche su quanto accaduto e soprattutto per il disastro che si poteva evitare. Un cantoniere dell’Anas, inviato dopo la segnalazione della caduta di calcinacci, aveva transennato una corsia e chiesto alla Provincia di Lecco, competente in quanto la strada è appunto provinciale, di chiudere il cavalcavia. Dall’ente avrebbero risposto di sì ma chiedendo una richiesta formale. Nel frattempo e mentre un dirigente provinciale si stava dirigendo sul posto per un sopralluogo, il cavalcavia è venuto giù.

Il disastro di Annone intanto campeggia su tutte le tv e i quotidiani nazionali e tutti mettono l’accento sulla tragedia provocata dalla burocrazia ma anche dallo stato di manutenzione in tutta Italia.

«Apriremo rapidissimamente una commissione d’inchiesta”: ha intanto annunciato il viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, che si è recato personalmente sul luogo del crollo del cavalcavia sulla ss36.

«Quello che possiamo fare è accertare in fretta le responsabilità», ha affermato Nencini. «Io vengo dalle zone del terremoto, lì è stata la natura, le faglie, qui penso che la natura c’entri poco: se ci sono delle responsabilità umane - ha aggiunto - vanno accertate rapidamente e chi ha la responsabilità porti la pena delle responsabilità».

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