Casula, vent’anni di reclusione. «Non era folle»

Alle 15 e 40 di oggi l’attesa sentenza in Tribunale

La mamma di Veronica: «Due vite valgono poco»

Vent’anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici e risarcimento ai familiari delle vittime da quantificare, con una provvisionale di un milione e mezzo di euro (sugli 11 milioni chiesti dalle parti civili).

Questa la sentenza pronunciata a porte chiuse (si trattava di un rito abbreviato) oggi pomeriggio in Tribunale a Sondrio nei confronti di Emanuele Casula, il giovane operaio di Grosotto (classe 1996) che il 23 agosto uccise la fidanzata Veronica Balsamo (24 anni) e ha ridotto in coma Gianmario Lucchini, l’aiuto sacrestano di 35 anni, colpevole di averlo visto mentre si allontanava dalla zona del delitto.

Amaro il commento della madre della giovane, presente oggi in udienza: «La vita di due persone vale davvero poco: vent’anni non sono nulla. Ma per me questa vicenda deve finire qui. È stato uno strazio».

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