Carte false per avere il Green pass
Ai domiciliari insegnante no vax

Tirano Il docente, 21 anni, avrebbe offerto denaro in Puglia per simulare la vaccinazione

E’ stato arrestato venerdì a Tirano con l’accusa di istigazione alla corruzione, per aver cercato di convincere un infermiere a simulare la vaccinazione anti Covid in cambio di denaro. Protagonista un insegnante di 21 anni non di ruolo, no vax, originario di Cisternino, in provincia di Brindisi, ma di stanza nella città abduana.

Qui, infatti, il giovane si trovava per lavoro, in quanto insegnante in una scuola dell’obbligo della città, dalla quale attività era stato sospeso proprio perché non in possesso del Green pass rafforzato, da vaccinazione.

Il docente rientrava quindi, nel novero di quei 23 insegnanti che, il 7 gennaio scorso, non hanno potuto mettere più piede nelle aule della nostra provincia perché sospesi.

Evidentemente, però, l’insegnante non si è dato per vinto e - secondo le accuse - ha tentato il tutto per tutto per ottenere sottobanco il Green pass rafforzato.

In particolare, recatosi nell’hub vaccinale di Fasano di Puglia, nei pressi della propria località di residenza, avrebbe cercato di convincere l’infermiere di turno a simulare la vaccinazione in cambio di un’offerta in denaro, che però non è stata accolta. Anzi, l’infermiere ha riferito il fatto alla responsabile dell’hub vaccinale che ha denunciato il fatto ai carabinieri di Fasano.

Da qui sono partite le indagini, culminate nell’emanazione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, provvedimento particolarmente incisivo per il reato di istigazione alla corruzione, motivato dal fatto che il giovane è stato considerato alla stregua di un «serio pericolo per la salute pubblica», almeno così è scritto nel provvedimento, in ragione della pervicacia con la quale avrebbe cercato di raggiungere il suo scopo.

Secondo episodio

E questo perché in un’altra occasione, sempre a Fasano, avrebbe presentato un certificato di esenzione vaccinale fasullo, rilasciato in un’altra regione, per cercare di indurre la struttura sanitaria a validarne i contenuti anche in Puglia. Sempre con lo scopo di ottenere il Green pass rafforzato. In questo caso l’accusa è di avere indotto un incaricato di pubblico servizio a compiere un atto contrario ai propri doveri.

Non è chiara, tuttavia, la provenienza del fantomatico certificato di esenzione vaccinale e approfondimenti sono in corso per accertarla, nel caso in cui se ne documenti la sua effettiva disponibilità.

Quel che è certo è che venerdì i colleghi di Tirano dell’Arma, guidati dal luogotenente Sebastiano Mastrogiovanni, delegato al comando della Compagnia abduana dal capitano Luca Rossi, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal gip di Brindisi, arrestando e ponendo ai domiciliari il giovane insegnante, che attualmente è recluso in casa a Tirano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Probabilmente già domani si terrà l’udienza di garanzia nei suoi confronti, dopodiché gli atti verranno inviati dal giudice di Sondrio al collega di Brindisi.

Non si tratta di una fattispecie di reato di poco conto quella contestata, perché il rischio di incorrere in una condanna esemplare è dietro l’angolo. La pena prevista va dai tre agli otto anni, ridotta in questo caso, di un terzo, per cui si andrebbe dall’anno ai 2 anni e 8 mesi.

Tutto per “dribblare” un obbligo vaccinale a cui la stragrande maggioranza degli insegnanti, vuoi convinti, vuoi obtorto collo, ha aderito. Come detto 23 i sospesi, il 7 gennaio scorso, in provincia di Sondrio, mentre lo stesso giorno gli assenti, in buona parte positivi o contatti stretti di positivo, erano 317, fra cui 240 docenti e 77 operatori scolastici.

Un computo degli studenti assenti perché positivi o contatti stretti di positivo, invece, non è possibile farlo, ma sono, indubbiamente, numerosi.
Elisabetta Del Curto

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