Cambio ai vertici della casa di riposo
«Professionalità diverse, un solo fine»

Morbegno, Emilio Campanella ha passato il testimone di presidente a Italo Rizzi. Il sindaco Gavazzi: «Il nuovo Cda dovrà garantire alta qualità del servizio e tariffe competitive».

Cambio ai vertici della casa di riposo di Morbegno. Emilio Campanella termina il suo mandato e passa il testimone al nuovo presidente dalla Fondazione casa di riposo Paravicini-Ambrosetti, cioè Italo Rizzi. Nel primo consiglio di insediamento oltre al neo presidente si sono seduti gli altri tre membri nominati dalla nuova amministrazione comunale di Morbegno, cioè la vicepresidente Marina Peyronel, Giacomo Ciapponi e Paolo Spini, mentre Campanella resta nel Cda nominato dalla minoranza comunale e la Comunità montana ha nominato il sindaco di Rogolo Matteo Ferrè e quello di Mantello Giacomo Bonetti.

Intanto una delle forze motrici della Rsa composta dai volontari e dalla presidente dei volontari “Amici Ca. Ri” Marilena Bossi, che da anni prestano servizio gratuito nella struttura morbegnese, hanno voluto salutare Campanella donandogli, durante la serata alla quale è intervenuto anche il sindaco Alberto Gavazzi  e il direttore della Fondazione Giancarlo Rizzetto, una targa per l’impegno profuso in questi anni.

A proposito del nuovo Cda il sindaco ha voluto rimarcare la scelta basata «su professionalità molto diverse: Italo Rizzi è stato dirigente in Provincia di Sondrio ed è esperto dell’area lavori pubblici e territorio, Ciapponi è un ex sindaco quindi è riconosciuta la sua esperienza politico amministrativa, ma è anche medico e ha una conoscenza diretta della casa di riposo così come Peyronel, assistente sociale. La Rsa conta 200 utenti e altrettanti dipendenti, quindi è l’azienda più grossa del Comune di Morbegno: era importante quindi contemplare anche una figura come Spini, bancario, che si sapesse occupare del suo bilancio». E ancora: «La casa di riposo offre un servizio importante al mandamento e lo fa bene rispondendo alle esigenze di un’utenza perlopiù bisognosa e fragile. Offre un servizio di qualità molto competitivo dal punto di vista delle tariffe, 1.500 euro al mese è una delle tariffe più basse non solo a livello locale. Il Cda nuovo dunque dovrà essere in grado di garantire il rapporto qualità prezzo e cercare di mantenere questo standard qualitativo alto».

Dal canto suo il presidente uscente Campanella ha rimarcato come «la nostra visione di welfare è stata quella di lavorare per costruire nel nostro mandamento il cosiddetto “pilastro sociale” gestito da un unico ente gestore “la Fondazione Ambrosetti-Paravicini onlus- Centro Servizi alla Famiglia” in rete con gli altri enti e servizi del territorio. Per farlo bisognava cambiare ragione sociale alla Fondazione e riscrivere lo Statuto, cosa cui oggi la riforma del Terzo Settore ci obbliga, ma allora non era affatto scontato. Per realizzare questa “visione” abbiamo avuto bisogno di una “mission” che ora giudico audace, accompagnata da un set credibile di valori: lavorare in stretta collaborazione con gli enti erogatori (Regione Lombardia, ATS); creare spazi che ci permettessero di operare alle condizioni dell’ente erogatore; costruire una equipe di lavoro; formare il personale. Parte degli obiettivi li abbiamo centrati » E Campanella a riguardo ha ricordato il riconoscimento dell’ATS come “Ente gestore della cronicità”; i nuovi servizi del welfare sociale; l’acquisito degli spazi Casa Bernasconi e Vetrine Moroni, ma anche l’aumentato personale con contratto a tempo indeterminato e la sua formazione nonché l’organizzazione della “governance” sanitaria e amministrativa ; le cartelle cliniche informatizzate al letto del paziente; la videosorveglianza .

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