Calano i contagi
Non i ricoveri e i morti

I dati Asst segnala quattro decessi in un giorno. Dall’inizio dell’anno sono 14. Resta la pressione sul Morelli. «I numeri devono far riflettere

Calano i positivi a livello lombardo, 8.844 ieri contro i 9.883 di lunedì 17 gennaio, e calano in provincia, di Sondrio, 91 ieri sui 161 di due lunedì fa, ma, l’impatto sulle ospedalizzazioni e, ancor più, sui decessi, non scende allo stesso tempo e allo stesso modo.

Anzi, con riguardo ai morti, almeno a livello lombardo sono in aumento, in quanto ieri a se ne sono avuti 87 contro gli 81 di due lunedì fa, e anche in provincia di Sondrio ci sono stati lutti.

Emergenza non finita

Quattro le persone decedute, per un totale di 626 da inizio pandemia, e in un solo giorno sono davvero tante per la nostra realtà tenuto conto che, nonostante lo strabordante contagio cui abbiamo assistito, la mortalità è stata contenuta in un caso, al massimo due per volta, ma molto dilazionati nel tempo. Nulla a che vedere, in una parola, con la sequenza di morti cui abbiamo assistito nelle prime ondate pandemiche anche se, il bilancio consegnatoci ieri da Asst Valtellina e Alto Lario sulla mortalità nella quarta ondata deve, comunque, indurci a riflessione sull’osservanza delle disposizioni anti Covid e sull’adesione alla vaccinazione.

«A partire dal mese di settembre dello scorso anno - sottolineano da Asst - si sono registrati 34 decessi al centro Covid Morelli, di cui 14 nel solo 2022».

Un nuovo anno partito nel segno dell’impegno nella lotta al Covid, ancora una volta, per gli operatori di Asst Valtellina e Alto Lario e per quelli del centro Covid Morelli, in particolare, perché la pressione, su questa struttura, non si è ancora allentata. Il numero dei pazienti è stabile, 106 rispetto ai 107 di venerdì scorso, ma i nuovi ricoveri sono continui, basti dire che, nel solo fine settimana, sono stati 40 gli accessi, per 18 dei quali, però, è già intervenuta la dimissione.

«Accade, infatti - spiegano da Asst -, che molte persone vaccinate siano contagiate e manifestino sintomi tali da richiedere il ricovero in via precauzionale, ma, dopo pochi giorni di monitoraggio, vengano dimesse, mentre, i non vaccinati, peggiorano velocemente, richiedono cure intensive, spesso necessitano dell’apposito casco per respirare, e rimangono in ospedale per diverse settimane».

Quadro critico

Impattando fortemente su una dimensione ospedaliera che, a sua volta, fa i conti col contagio, perché, dal 20 dicembre al 20 gennaio, sono circa 200, sul totale di 2.200, gli operatori sanitari contagiati, rilevati positivi a seguito dei controlli periodici effettuati. Operatori che, secondo quanto previsto dalla normativa, anche se asintomatici, trascorrono il periodo di isolamento di sette giorni a casa prima di effettuare un altro tampone. Se ancora positivo, allungano di ulteriori sette giorni l’isolamento.

Un’attività, quella di diagnosi del Covid, che ha impegnato e sta ancora impegnando il personale di Asst, tenuto conto che si è passati dai 600 tamponi al giorno di inizio gennaio, al picco di 1.567 del giorno 10. Dopo questa data, in seguito alle indicazioni di Regione Lombardia di usare anche il tampone antigenico rapido si è ridotta la pressione sui molecolari, tant’è che fino al 10 gennaio sono stati eseguiti 9.300 tamponi di cui 6.800 molecolari e 2.500 antigenici, mentre, tra il 10 e il 20 gennaio, si è arrivati a 13.500 tamponi, dei quali il 40% molecolari, con un tasso di positività del 35%.

Un lavoro enorme per chi effettua il prelievo nei drive through aziendali di Bormio, Tirano, Sondrio, Morbegno, Chiavenna e Dongo e per il personale del Laboratorio, diretto da Antonio Croce. Pari a 116mila i tamponi eseguiti in Asst, lo scorso anno, precisano dall’azienda «dei quali 88.372 molecolari e 27.384 antigenici rapidi. Fino a 800 al giorno quelli processati nel nostro Laboratorio - è precisato -, con la consegna dell’esito, al più tardi, entro la mattinata del giorno successivo al prelievo».

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