Blitz nella Rsa di Pontida, un’operatrice ai domiciliari

Ci sarebbero anche ospiti originari della Provincia di Lecco nella residenza sanitaria per anziani Bramante di Pontida, teatro ieri mattina di un blitz de i Carabinieri, su indicazione della Procura di Bergamo: sotto indagine quattro operatrici socio sanitarie e due responsabili.

L’accusa mossa dai militari della stazione di Cisano Bergamasco e della compagnia di Zogno è tanto pesante quanto odiosa: le sei dipendenti sono sospettate di aver compiuto gravi maltrattamenti ai danni degli anziani ospiti.

In particolare, per la gravità delle sue (presunte) azioni, una Oss è stata posta agli arresti domiciliari; altre sono state due denunciate a piede libero.

Blitz dei carabinieri nella RSA di Pontida. Video di redazione

Nella tranquillità dei boschi

Il blitz in via Gambirago 571 dove, immersa nella tranquillità dei boschi, sorge la residenza sanitaria bergamasca, è scattato intorno alle 10 di ieri. Diverse pattuglie dei Carabinieri di Cisano Bergamasco, con il supporto del comando di Zogno, sono state viste inerpicarsi lungo la strada tortuosa che porta alla bella ed elegante struttura. Quindi i militari, in gran numero, hanno fatto irruzione.

Con loro c’erano anche i Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità.

Per diverse ore, gli uomini e le donne in divisa hanno eseguito controlli e accertamenti, ascoltato dipendenti e ospiti , tra l’incredulità dei visitatori. Parallelamente, i Nas hanno effettuato ulteriori accertamenti come rientra nelle loro competenze, sul fronte della somministrazione dei pasti, dei medicinali e dell’igiene.

Poi nel primo pomeriggio ha iniziato a diffondersi la notizia secondo cui quattro operatrici socio sanitarie, la responsabile della struttura e la direttrice area sono finite sotto indagine addirittura per maltrattamenti.

La Procura di Bergamo, per mano del Gip Federica Gaudino ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per una Oss; altre due sono state denunciate a piede libero; infine, sono state interdette dall’esercizio delle loro funzioni per un anno le due responsabili e una quarta operatrice socio sanitaria.

Gli accertamenti

L’indagine era scattate nel marzo dell’anno scorso grazie a diverse segnalazioni giunte alla stazione di Cisano Bergamasco da parte di parenti degli utenti. In tutti questi mesi i militari hanno condotto un minuzioso e silenzioso lavoro per raccogliere prove, anche attraverso intercettazioni e l’installazione di telecamere nascoste. I filmati avrebbero ripreso in maniera inequivocabile i maltrattamenti: numerosi gli episodi accertati (secondo gli investigatori) avvenuti lo scorso ottobre e nel mese di gennaio.

Quindi, a seconda della gravità della condotta delle donne indagate sono stati presi i diversi provvedimenti, tra cui gli arresti domiciliari.

Durante l’operazione i Carabinieri hanno sequestrato sette cellulari e due computer.

La struttura

La rsa Bramante, come si legge nel sito della casa di riposo, «è collocata all’interno di un parco privato di circa 70 ettari e si compone di un edificio principale di cinque piani, di cui quattro dedicati alla degenza degli ospiti, dispone di 69 posti accreditati, di cui 20 all’interno di un nucleo di nuovissima costruzione, ed è organizzata per rispondere in maniera globale alle finalità di cura geriatrica e di accoglienza di persone anziane autosufficienti o con limitazioni parziali dell’autonomia, in situazioni di fragilità sociale/famigliare o affetti da patologie cronico degenerative o che necessitano di cure riabilitative post ospedaliere o ricoveri di sollievo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA