Bici sugli autobus, siglato l’accordo

Chiavenna, dalla prossima primavera al via la fase sperimentale con Stps. Prende corpo una delle azioni sino ad ora rimaste al palo, focalizzate sulla mobilità.

Le biciclette sugli autobus forse già dalla prossima primavera con un servizio sperimentale sulla scia di quello varato durante la scorsa estate tra Sondrio e la Valmalenco. Approvato in questi giorni un protocollo d’intesa tra l’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino di Sondrio e la Comunità Montana Valchiavenna.

Obiettivo quello di dare attuazione a una delle schede del progetto Area Interna Valchiavenna 2020 finora rimasta completamente al palo. L’azione è quella denominata “Creare un sistema di mobilità integrata sostenibile: potenziare i nodi di interscambio modale e il trasporto pubblico”. Realizzazione di postazioni per il bike-sharing, individuazione e allestimento di nuove fermate per gli autobus sulle quali avviare una sperimentazione di servizio di trasporto pubblico locale. E, appunto, rendere possibile il trasporto delle bici sui pullman Stps. Cosa finora impossibile in Valchiavenna. Con ovvie conseguenze su un mercato turistico che sul fronte bike è in continua espansione da qualche anno: «Questo accordo di programma – spiega il presidente della Comunità Montana Valchiavenna Davide Trussoni – è fondamentale perché il soggetto attuatore di alcune azioni passa dall’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale alla Comunità Montana».

Che si occuperà direttamente dello sviluppo, insomma. In che direzioni rimane ancora da valutare, anche e un canovaccio c’era già al momento del varo del progetto Area Interna Valchiavenna 2020. «Per quanto riguarda il bike-sharing – spiega Trussoni – l’idea era quella di realizzare una postazione all’imbocco della Valchiavenna (negli anni scorsi si parlava di Verceia n.d.a) e una postazione a Chiavenna. Abbiamo fatto dei ragionamenti su questo punto e come Comunità Montana crediamo che sia indispensabile inserire queste postazioni in un contesto che ne favorisca l’utilizzo».

Il secondo punto è lo sviluppo del trasporto pubblico locale. L’idea era quella di realizzare due fermate dell’autobus all’altezza della Zona Industriale comprensoriale di Gordona e al Ponte Nave di Samolaco. E su queste sperimentare nuovi servizi di trasporto. Anche per collegarsi alla linea ferroviaria che corre sull’altro lato della valle. Per le postazioni di bike-sharing a disposizione ci sono 150 mila euro, per le fermate 100 mila e per la sperimentazione del servizio di trasporto pubblico altri 100 mila euro. Rimane aperta la questione, di cui si discute almeno da un decennio, dell’impossibilità di trasportare le biciclette sui pullman: «C’erano dei problemi di tipo normativo – conclude Trussoni –. C’è un impegno da parte di Agenzia per il Trasporto, Stps e Comunità Montana ad avviare una sperimentazione già nella prossima primavera sul modello di quanto avvenuto in Valmalenco».

Durante la scorsa estate Stps ha messo a disposizione dei turisti della bicicletta la possibilità di caricare il mezzo sul pullman pagando due biglietti. Uno per il passeggero e uno, un po’ più caro, per la bici.

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