Beffa sui tamponi
Apparecchio già fuori uso
dopo soli nove giorni

Sostituzione d’urgenza della piattaforma usata in ospedale a Sondrio ed installata il 16 aprile

L’intensificazione dell’attività di ricerca del coronavirus in provincia di Sondrio e nel resto della nostra regione sta rallentando, inesorabilmente, i tempi di consegna degli esiti dei tamponi e se a questo si aggiunge il fatto che la strumentazione installata il 16 aprile in Laboratorio analisi a Sondrio ha dovuto subire uno stop tecnico inatteso, si comprende quanto sia indispensabile correre, al più presto, ai ripari.

Il rimedio

Ed è quello che sta facendo Asst Valtellina e Alto Lario, che, col pieno supporto di Regione Lombardia, andrà ad installare, domani, una piattaforma per la diagnosi del coronavirus fra le più performanti a livello internazionale, che poi avrà bisogno di qualche giorno per la messa a punto. E’ il pezzo numero 500 prodotto dalla EliTechGroup di Torino, azienda leader in biologia molecolare, al fianco di Regione Lombardia, dal 20 febbraio scorso, nella lotta al coronavirus. E siccome il direttore marketing e vendite per il centro e nord Italia, di EliTechGroup, è Daniele Cardinetti, 34 anni, di Sondrio, particolarmente consapevole delle difficoltà logistiche con cui il nostro territorio, puntualmente, deve fare i conti, meglio si comprende la celerità della risposta al problema garantita dal servizio sanitario pubblico regionale.

Dal 22 febbraio ad oggi, cioè dal primo test effettuato sul giovane di Valdidentro, poi risultato positivo, in avanti, i tamponi sono sempre stati processati da laboratori di fuori provincia, convergendo, soprattutto, su Brescia. Con grande andirivieni di uomini e mezzi incaricati di portarli a destinazione e riportarli in Asst a Sondrio, una volta processati. Poi, pochi giorni fa, l’introduzione del macchinario in Laboratorio analisi, che aveva assorbito, quanto meno, l’attività in urgenza, fornendo diagnosi in poche ore circa la positività di partorienti, o di persone che necessitavano di prestazioni urgenti o, ancora, che afferivano ai Pronto soccorso e ai centri di Osservazione breve intensiva coi sintomi del covid. Il fatto che questo strumento abbia subìto un fermo tecnico, ha obbligato a pensare ad una risposta alternativa, efficace e risolutiva, dal momento che fare pieno affidamento solo sui laboratori di fuori provincia è, ad oggi, impossibile, essendo, a loro volta, oberati di lavoro.

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