Bamboccione a chi?
Emily, studente e imprenditrice
nel campo delle neuroscienze

Emily Turilli, 23 anni di Como, sta facendo la magistrale in Chimica ed è ad di Parkintest che ha messo a punto un sistema di diagnosi precoce del Parkinson

In accelerazione costante Emily Turilli, 23 anni di Como, studentessa di chimica all’Insubria è al secondo anno della magistrale, ha superato la triennale con lode. Percorso netto, ma attorno c’è di più. «Quando ho scelto una facoltà scientifica, dopo la maturità, ho pensato che mi sarebbe dispiaciuto perdere il lato umanistico, non coltivarlo, così ho trovato nella “Scuola di Como” quella preparazione complementare che cercavo».

Il collegio di merito cittadino ogni anno seleziona giovani talenti meritevoli per coinvolgerli in un percorso di alta formazione interdisciplinare che spazia dal marketing alla scrittura creativa, alla raccolta fondi, alle tecniche per parlare in pubblico, incluso il teatro e seminari di imprenditorialità. Emily ha ottenuto una delle borse di studio disponibili e l’ha mantenuta per tutto il percorso parallelo all’università. «È stata un’esperienza entusiasmante che consiglio di intraprendere a chiunque sia eclettico e curioso. Non solo mi ha trasmesso importanti competenze trasversali, ma mi ha anche insegnato a vedere il mondo con occhi diversi e sempre più creativi». Una formazione composita quella di Emily, arricchita da avventure diverse, anche in campo economico e filantropico. Ha partecipato per alcuni anni al comitato di valutazione di Youth Bank di Fondazione provinciale di comunità comasca. «Lavorare al progetto “NonUnoDiMeno” è stata un’altra di queste esperienze che porto nel cuore. Scrivevamo i bandi, valutavamo i progetti, ho fatto da portavoce in quel contesto e ho presentato la Youth Bank a Fondazione Cariplo».

Nel suo portfolio ormai ne conserva diverse di buone esperienze e una tira l’altra, si direbbe, perché nel contesto della Scuola di Como partecipa a una formazione di Erasmus+ per imparare ad avviare start up e ospitata a ComoNext dove incontra altri studenti con aspirazioni imprenditoriali. «Ho conosciuto dei ragazzi con cui mi sono trovata. Ci hanno dato una infarinatura su come si fa impresa, come si valuta il potenziale di un’idea, come la si può incanalare in un progetto. Abbiamo lavorato a gruppi, in quello a cui ho partecipato abbiamo elaborato una ricerca in ambito chimico, è risultato tra i migliori e ha vinto un percorso di pre-incubazione proprio a Como Next». L’idea è lo sviluppo di un additivo per tessuti con funzione antinquinamento e antimicrobica. Ci lavorano in quattro, tutti con studi scientifici alle spalle, sono tre chimici e un ingegnere. Emily è la più giovane in squadra. Stupore che si squaglia in confronto all’altra attività di ricerca avviata nell’ambito delle neuroscienze dove, ancora una volta, è la più giovane del team oltre a ricoprire il ruolo di amministratore delegato (la società si chiama Parkintest).

Si tratta di un progetto di ricerca finalizzato allo sviluppo della diagnosi precoce del Parkinson che è stato selezionato, insieme a una decina di altre buone idee, tra 78 progetti provenienti da tutto il mondo da ZCube di Zambon per il suo programma di accelerazione avviato in settembre e durato tre mesi. Un seminario specifico per le nuove idee in ambito farmaceutico dove i progetti vengono analizzati, selezionati e accompagnati a un possibile sviluppo attraverso una serie di passaggi per creare un modello di business che possa essere scalabile. Una formazione dove economia e scienza sono curate in parallelo. «Noi abbiamo proposto una soluzione basata su bio marcatori e quindi coerente con lo scopo del corso.

La startup è nata tra Como e Torino, il team di ricerca nel suo insieme ha diversi anni di esperienza su studio e trattamento clinico della malattia di Parkinson. Obiettivo è studiare un metodo per la diagnosi precoce tramite una semplice analisi del sangue, accorciando così, speriamo, i tempi attuali di una serie di esami anche costosi».

La squadra di ricercatori è composta dal professore e relatore Mauro Fasano che insegna biochimica all’Insubria, da Tiziana Alberio che è ricercatrice nella stessa università e dal neurologo Leonardo Lopiano. Tutto ciò potrebbe bastare per i 23 anni di Emily, invece mentre partecipa al programma di accelerazione per start up un giurato la nota per l’efficacia delle sue presentazioni e le propone di collaborare con una società svizzera di consulenza strategica per aziende in ambito sanitario e l’avventura prosegue.n 

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