Automobilista a processo per lo scontro con l’auto contromano

Dervio Mamma e figlia viaggiavano contromano lungo la 36, ma l’imputato sarebbe andato troppo veloce

Era stato centrato da un’auto che procedeva contromano, ma per la Procura di Lecco è responsabile di duplice omicidio stradale. È questo il risvolto penale del drammatico incidente avvenuto nel tardo pomeriggio 19 ottobre 2022 in superstrada a Dervio, in cui persero la vita le garlatesi di origine senegalese Aida Sene, 56 anni, e la figlia Maimouna Lueve Gueye, di 27.

140 chilometri orari

La giovane era alla guida di una Dacia color rossa che aveva invertito il senso di marcia in statale 36 viaggiando in direzione vietata e si era scontrata con un’Audi con al volante un uomo di 48 anni di Seregno.

Ieri si è aperta l’udienza preliminare a carico di quest’ultimo, a cui sono contestate una serie di violazioni al Codice della strada fra le quali una velocità, che per l’accusa sarebbe stata vicina ai 140 chilometri all’ora e quindi molto superiore al limite di 90 km/h.

Un elemento negato dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Marcello Perillo e Filippo Vergani, che preannuncia uno scontro fra perizie nel processo con rito abbreviato che sarà celebrato il 17 gennaio.

Grazie alle immagini del sistema di telecamere presenti lungo la superstrada è stata, intanto, ricostruita la dinamica. La Dacia su cui le due garlatesi viaggiavano stava procedendo lungo la carreggiata Nord della statale 36. Giunta all’altezza della galleria Corenno, la vettura ha accostato in una piazzola per poi inserire la freccia a sinistra. Invece che rientrare nella corsia di marcia e riprendere il viaggio verso nord, la Dacia ha avviato una manovra di inversione a U, comprensiva anche di un tratto di retromarcia. Proprio in quei frangenti una vettura si era accostata come a segnalare l’errore. La giovane al volante non si era fermata e aveva iniziato a viaggiare contromano tenendosi sulla sua destra, quindi percorrendo in direzione vietata la corsia di sorpasso.

Nel giro di qualche centinaio di metri, aveva incrociato sette-otto vetture che con clacson e fari avevano provato a segnalare l’errore, fino a che, giunta nella galleria Dervio, era avvenuto lo scontro frontale con l’Audi. Le due donne erano morte sul colpo, l’uomo era trasportato all’ospedale di Gravedona, dove era rimasto per un mese, con fratture al bacino e a una gamba.

A seguito dei rilievi della Polstrada, la Procura ha incaricato la consulente Benedetta Arosio di effettuare una ricostruzione cinematica dell’incidente. Ne è emersa una velocità della Dacia valutata in circa 90 chilometri all’ora in contromano, mentre per l’Audi è stata calcolata una velocità fra i 120 e i 140 chilometri all’ora, in un punto in cui il limite è di 90 chilometri orari. A seguito di una richiesta di integrazione, è stata poi fissata dalla consulente in 140 km/h la presunta velocità.

Il consulente della difesa

Ragioni che hanno spinto la Procura, rappresentata dal sostituto Chiara Stoppioni che ha ereditato il fascicolo dal procuratore Ezio Domenico Basso dopo la richiesta di rinvio a giudizio, a richiedere l’imputazione per duplice omicidio stradale.

La difesa ha depositato una propria perizia, con il consulente Riccardo Falco che controbatte alle tesi dell’accusa: la velocità della Dacia viene stimata in 100 chilometri all’ora, quella dell’Audi sensibilmente abbassata rispetto a quanto sostenuto dal pm.

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