Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 25 Maggio 2014
Architetti in coro
«Ex provveditorato
edificio da tutelare»
Lettera aperta al sindaco del presidente Vanoi: «Costituisce un patrimonio della collettività» - Molteni: «Auspico il coinvolgimento dell’Ordine»
Gli architetti chiedono al sindaco di tutelare l’ex Provveditorato agli studi, Molteni assicura che il recupero del palazzo è la «via auspicata» dal Comune e si augura «il coinvolgimento dell’Ordine con gli eventuali operatori interessati».
Dopo le preoccupazioni espresse da alcuni professionisti sondriesi, ieri il presidente dell’Ordine degli architetti Giovanni Vanoi ha inviato al primo cittadino una lettera aperta sul futuro dell’edificio di via Nazario Sauro messo all’asta dal Comune. E il sindaco Alcide Molteni ha risposto “al volo”, evidenziando l’attenzione dell’amministrazione alla questione e insieme «il difficile contesto attuale, economico e normativo», che «mette un Comune in condizioni eccezionali».
Nella lettera Vanoi evidenzia l’importante valore dell’edificio dell’ex Provveditorato, che «costituisce un patrimonio della collettività, essendo uno dei migliori esempi di edilizia pubblica locale degli anni Cinquanta-Sessanta». Oltretutto, sottolinea il presidente dell’Ordine, il palazzo «è dotato di una flessibilità non comune rispetto agli schemi tipologici tradizionali tipici della maggior parte del costruito civile».
Ecco perché «la comunità degli architetti locali auspica che il sacrificio di un bene prezioso non sia erroneamente ritenuta l’unica possibilità di riutilizzo - scrive Vanoi - in favore di interventi che si ritiene possano e debbano essere realizzati sottoponendo a Piano attuativo l’intero ambito che si estende verso la ferrovia». Il presidente sottolinea poi la «disponibilità alla collaborazione» da parte degli architetti e propone di inserire «quale condizione dell’alienazione» la realizzazione di un pubblico concorso di architettura, puntando al «restauro del moderno» con l’uso delle nuove tecnologie per migliorare l’efficienza energetica senza intaccare l’aspetto della struttura.
«La demolizione di un edificio di grande significato compositivo e urbanistico come questo - sottolinea infine Vanoi - dimostrerebbe che la collettività cittadina non ha sufficiente consapevolezza delle architetture di qualità che connotano il proprio territorio. Il rischio sarebbe che, come avvenuto per il patrimonio edilizio-storico tra gli anni ’50 e gli anni ’70, oggi si ferisca profondamente un “pezzo” di Sondrio, non tenendo nella giusta considerazione la necessità di mantenere e valorizzare le migliori architetture costruite in quel particolare periodo storico».
E il sindaco? «Ho molto apprezzato l’intervento condiviso dall’Ordine», afferma Molteni in una nota diffusa ieri sera. «Purtroppo il difficile contesto attuale mette un Comune in condizioni eccezionali, mai successe in passato - sottolinea il sindaco - ed è all’interno di questa situazione che un ente opera nella volontà di creare sviluppo e opportunità, ma anche di preservare l’identità della città».
Per questo, rimarca il primo cittadino, sull’ex Provveditorato «mi auguro vivamente che coloro che interverranno scelgano la strada del mantenimento e della valorizzazione e non solo dei mosaici di Bruno Cassinari».
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