Apro o aspetto?
Il dilemma dell’ultima ora

Esercizi pubblici Domani via libera alla riapertura ma tra restrizioni e dubbi c’è chi vuole aspettare

Da una parte c’è la voglia di riaprire, riabbracciare i clienti e tornare alla normalità. Ma dall’altra non mancano le incertezze, perché i protocolli ancora non sono del tutto chiari, ed è meglio ripartire avendo sotto controllo ogni aspetto piuttosto che rischiare multe salate.

Vivono ore confuse bar e locali pubblici della provincia, combattuti tra il desiderio di riaprire e la preoccupazione di fare le cose per bene. Fino a quando la Regione Lombardia non dirimerà gli ultimi dubbi, come la misurazione delle temperature dei clienti, la registrazione delle presenze, le modalità di controllo degli esercizi. Sono tante le questioni da chiarire, e l’impressione è che i locali riapriranno con tempi e modalità diverse.

«Noi stiamo ancora valutando gli ultimi aspetti delle normative – spiega Gianni Pedrola del Bar Alpina – ma l’intenzione è quella di provarci. Domani, se non cambiano nel frattempo le disposizioni regionali, cominceremo una parziale riapertura nel pieno rispetto delle restrizioni. Pochi posti a sedere, strisce divisorie sul pavimento per i posti in piedi, mascherine, guanti, gel detergente e tutto ciò che serve. Certo è che fino all’ultimo secondo terremo d’occhio le disposizioni regionali, per non sbagliare e ripartire tranquilli».

Probabilmente le associazioni di categoria ed i consulenti del lavoro si confronteranno in questi giorni per capire come attuare le linee guida istituzionali e dare quindi tutte le indicazioni.

«Indicativamente riapriremo a metà settimana, perché prima è meglio capire con chiarezza tutte le disposizioni previste – osserva Stefano Carnazzola del pub/ristorante Black&White di Sondrio -. Sinceramente preferirei non rischiare controlli o sanzioni prima di aver organizzato il lavoro, mio e dello staff, nella maniera corretta. Ci sono ancora delle zone d’ombra, ad esempio come gestire prenotazioni di più persone ad uno stesso tavolo: il distanziamento tra estranei infatti può essere garantito, non così quando gruppi di amici o parenti vogliono stare allo stesso tavolo. Dobbiamo comportarci con responsabilità e fare le cose con buon senso».

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