Alpini, feste rinviate
«Decisione sofferta,
ma tributo alle vittime»

aLa Sezione valtellinese ha sospeso tutte le manifestazioni. «Non si possono rispettare le norme sulle distanze». In settembre a Sondrio celebrazione dei morti Covid

Sarà un’estate senza feste e raduni degli alpini, lo ha deciso il consiglio della Sezione valtellinese Ana che si è riunito nei giorni scorsi a Sondrio sotto la presidenza di Gianfranco Giambelli.

Una decisione sofferta ma anche l’unica possibile in uno scenario come quello attuale ancora segnato dall’emergenza sanitaria Covid-19, anche se i contagi in provincia di Sondrio stanno registrando numeri meno preoccupanti rispetto a qualche mese fa.

«Ci siamo riuniti con tutto il consiglio sezionale nel rispetto delle norme previste - spiega il presidente Giambelli - purtroppo ho dovuto comunicare ufficialmente la sospensione di tutte le manifestazioni previste per l’estate 2020. Non ci sono le condizioni per poter rispettare il cosiddetto distanziamento sociale e le previsioni sugli assembramenti, noi alpini siamo sempre chiamati a far rispettare le regole quindi è giusto dare il buon esempio».

Il 2020 sarà quindi una sorta di anno zero per le penne nere valtellinesi, che avevano in calendario alcuni appuntamenti importanti che verranno tutti rimandati al 2021.

La Sezione valtellinese sta pensando anche a come verranno svolte le votazioni per la prossima assemblea dei delegati, mentre ha ricevuto consenso unanime da parte di tutti i consiglieri la proposta di Giambelli di organizzare una celebrazione di tutti gli alpini “andati avanti” in questa emergenza sanitaria Coronavirus. «Vogliamo organizzare una celebrazione in ricordo di tutti gli alpini caduti, dallo Spluga allo Stelvio, che non abbiamo potuto salutare come avremmo voluto. Dovremmo organizzare questa celebrazione al parco delle Rimembranze di Sondrio tra settembre e ottobre, stiamo ancora pensando a una data ma tutti i consiglieri mi hanno appoggiato questa proposta che vuole essere un momento di saluto per le vittime che ci sono state anche tra le penne nere della provincia di Sondrio».

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