Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 22 Settembre 2013
Albergo chiuso, rabbia di Masanti
«Si perdono 20mila presenze»
Dura presa di posizione del sindaco dopo l’annuncio della mancata apertura
«Avevamo ampie garanzie, noi non possiamo sopportare questi colpi di testa»
«Il Cascata è un albergo da oltre ventimila presenze all’anno. La mancata apertura è un fatto gravissimo per Madesimo».
Stavolta il sindaco di Madesimo Franco Masanti lo dice con chiarezza: la situazione è insopportabile. Nei giorni scorsi i vertici del Consorzio turistico hanno annunciato che anche nella prossima stagione invernale l’Hotel Cascata – un quattro stelle da oltre duecento posti – resterà chiuso. Si tratta di una notizia brutta e in parte inaspettata. All’inizio dell’anno si era parlato della probabile apertura del “Cascata” proprio in vista della stagione invernale 2013-14. La firma di un contratto fra le parti sembrava imminente e vista la rilevanza dell’albergo, in paese c’era stato spazio una certa soddisfazione.
Duecentocinquanta ospiti sono tanti, non solo per l’hotel. La presenza di questi turisti rappresenterebbe un motivo di crescita del volume d’affare per molte altre aziende, a cominciare da Ski area – che tra l’altro deve fare i conti con intere settimane caratterizzate da un numero limitato di sciatori - , dai negozi e dai ristoranti.
Il percorso, segnato da ritardi e preoccupazioni, con tanto di intervento del Comune per accelerare le opere del cantiere, sembrava destinato a concludersi nel giro di qualche mese.
«Speravamo veramente che questa società rispettasse gli impegni e ci aiutasse a migliorare la situazione del paese, a cominciare dall’attività dell’azienda degli impianti a fune – sottolinea Masanti -. Fino allo scorso inverno avevamo ampie garanzie, sembrava imminente l’apertura. Un albergo come il Cascata può arrivare a fare più di ventimila presenze all’anno. Siamo stati seri e corretti e non possiamo sopportare i colpi di testa della società milanese Sereno. Vorremmo avere a che fare con interlocutori riconoscenti nei confronti della nostra comunità. Al momento continuiamo a riscuotere le penali, ma certamente questo non ci lascia soddisfatti».
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