Al Pronto Soccorso cambiano i codici
Saranno cinque: tempi massimi di attesa

Con l’Accordo Stato--Regioni arriva il via libera alle Linee di indirizzo nazionali sul Triage intraospedaliero, con novità per la classificazione delle gravità degli ingressi

Pronto soccorso, si cambia. Con l’Accordo Stato--Regioni arriva il via libera alle Linee di indirizzo nazionali sul Triage intraospedaliero, con novità per la classificazione delle gravità degli ingressi al pronto soccorso e tempi massimi di attesa per la visita e la presa in carico del paziente.

Nel dettaglio: si introducono codici numerici da 1 a 5 per la classificazione della gravità, codici a cui le Regioni potranno scegliere di associare un codice colore (rosso per un’emergenza immediata; arancione per urgenze che vanno gestite entro brevissimo tempo; azzurro per interventi da gestire entro un’ora; verde per urgenze minori da gestire entro due ore; bianco per interventi da gestire entro 4 ore).

La nuova codifica dovrà essere operativa entro 18 mesi, ma le Linee guida non si fermano qui: sono fissati tempi massimi di attesa per ogni codice, che arrivano a un tetto di 240 minuti, e un tempo massimo di 8 ore dalla presa in carico al triage alla conclusione della prestazione di pronto soccorso; si valorizza la figura del «bed manager» per la gestione della disponibilità dei letti, si definiscono standard strutturali e di personale per l’Obi, Osservazione breve intensiva e le azioni per ridurre il sovraffollamento, tra cui il blocco dei ricoveri programmati, l’istituzione della stanza/area di ricovero («admission room»), e di aree dell’ospedale ed esterne al pronto soccorso dedicate ai pazienti in attesa di ricovero. E ancora: è previsto un percorso «fast track» e «see and treat», per una presa in carico da parte degli infermieri di triage che possono anche somministrare farmaci, mentre sono previsti approcci specifici per il percorso pediatrico. «Molto soddisfatta» si è dichiarata il ministro della Salute Giulia Grillo, alla fine della Conferenza Stato-Regioni di ieri a Roma: «Abbiamo varato provvedimenti importantissimi, dalle classificazioni d’urgenza a tutta una serie di elementi per ridurre il sovraffollamento, come tempi certi di visita».

Gallera: «Ridurre gli accessi»

E la Lombardia, per voce dell’assessore al Welfare Giulio Gallera è pronta «a recepire queste Linee guida ministeriali. Ma evidenzio che non sono certo nuove codifiche a risolvere i problemi in cui si devono dibattere molti pronto soccorso lombardi. La tematica dell’emergenza-urgenza, degli accessi spesso inappropriati, dei tempi d’attesa è molto complessa e va affrontata con interventi strutturati, la Lombardia si sta muovendo in tal senso». E Gallera fa gli esempi: «Bisogna pensare a ridurre gli accessi, e su questa linea è costruito il nostro nuovo modello di presa in carico dei cronici, in particolare anziani, modello che va di pari passo con i nostri progetti di ospedali di comunità, su cui la Regione ha deliberato le linee organizzative, insieme ai Pot, Presidi ospedalieri territoriali e i Presst. Mentre già in diversi ospedali siamo sviluppando gli ambulatori per i codici bianchi. E in parallelo c’è il discorso del personale: è vero, e ne diamo atto al ministero, che sono aumentati i posti per le specialità, ma questi sono benefici che si vedranno solo tra qualche anno. La Lombardia farà proprie queste linee guida, ma ha già avviato anche altri provvedimenti».

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