Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 25 Marzo 2017
«Addolorati e soprattutto arrabbiati»
Caspoggio saluta Luciano nel silenzio
Le parole di don Andrea, visibilmente colpito per la tragedia di venerdì scorso. «Non c’è pace oggi - ha detto nell’omelia -, quanto accaduto ha toccato nel profondo tutti quanti».
C’era tantissima gente giovedì pomeriggio al funerale di Luciano Bruseghini, lo scialpinista di 43 anni, di Caspoggio che venerdì scorso, insieme con l’amico Pietro Luigi Pellegrini - 53 anni di Tresenda di Teglio - ha perso tragicamente la vita in Valmalenco, a causa di una valanga staccatasi sul ghiacciaio dello Scerscen. Una giornata piovosa che non ha comunque scoraggiato nessuno, in molti erano presenti sul sagrato della chiesa di San Rocco per dare l’ultimo saluto a Luciano già quasi un’ora prima dell’inizio della cerimonia funebre.
Occhi lucidi, poca, pochissima voglia di parlare, tantissima commozione e un silenzio quasi irreale hanno accompagnato l’ingresso del feretro all’interno della chiesa parrocchiale, piena al punto tale che parecchie persone hanno dovuto seguire la funzione fuori, sul sagrato.
I malenchi sono persone di poche parole, sanno quando è giusto usarle e quando invece è doveroso lasciare spazio alla preghiera, soprattutto in casi tragici come quello che ha colpito Luciano Bruseghini, la sua famiglia, la sua compagna Valeria, il suo piccolo figlio di appena due anni e quello in arrivo tra pochissimi giorni; e così è stato: anche don Andrea Del Giorgio, visibilmente colpito, al termine dell’omelia di parole ne ha usate poche perché «oggi non servono, non ci sono parole che possono essere di consolazione. Non c’è pace oggi; quanto avvenuto ha toccato profondamente tutti quanti. Per questo cercherò di usare meno parole possibili - ha aggiunto il sacerdote -. Il tempo lenirà il dolore, ma ora siamo tutti addolorati e soprattutto arrabbiati; poi si possono dare tutte le spiegazioni che si vogliono sul fatto che “così è la vita, che in un attimo tutto finisce”, ma oggi è il momento del dolore e dell’arrabbiatura».
In chiesa erano presenti anche i rappresentanti dell’Avis di Caspoggio, del gruppo della Protezione civile di Caspoggio e del coro Cai della Valmalenco che al termine della Messa ha intonato il commovente canto “Signore delle cime”, dedicato all’amico Luciano che tanto amava le sue montagne - quelle della Valmalenco - e che da lassù, sicuramente avrà apprezzato il tanto affetto mostrato dalla sua gente.
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