Nel 1964, durante un viaggio a Parigi, lo scrittore americano James Lord viene invitato dal suo amico, l'artista di fama mondiale Alberto Giacometti, a farsi ritrarre. Il lavoro, assicura Giacometti, richiederà solo pochi giorni. Lusingato e incuriosito, Lord accetta l'invito. Inizia in questo modo non solo la storia di un'amicizia insolita, ma anche, dal punto di vista di Lord, di un percorso alla scoperta dell'intuizione della bellezza, della frustrazione, della profondità e, a volte, del vero e proprio caos del processo artistico. Dieci anni dopo "Blind Date" (2007), Stanley Tucci dirige il dramma biografico tratto dall’autobiografia di James Lord "Un ritratto di Giacometti" con protagonista l'inedita coppia Geoffrey Rush e Armie Hammer nei ruoli, rispettivamente, di Alberto Giacometti e James Lord. Il film racconta la storia del pittore e scultore svizzero Alberto Giacometti. E' il ritratto di un genio e di un'amicizia tra due uomini del tutto diversi, ma sempre più legati da un unico atto di creatività in continua evoluzione. È un film che accende una luce sul processo artistico stesso, a sua volta esilarante, esasperante e sconcertante, chiedendosi se il dono di un grande artista sia una benedizione o una maledizione.