Carcassa di camoscio ucciso da malattia virale. Preoccupazione in Valtellina

Il ritrovamento a Rasura. L’animale è stato trovato positivo alla meningoencefalite da zecche

Nei boschi delle alpi Orobie, in Valtellina, è stato recuperato un camoscio positivo alla meningoencefalite da zecche (Tbe). Il ritrovamento è avvenuto nei boschi di Rasura il 13 aprile.

Come riferisce l’Ansa, nella giornata di ieri sono state le analisi virologiche e sierologiche, condotte sulla carcassa dell’animale, ad evidenziare la positività. Una notizia che desta preoccupazione, alla luce della gravità della trasmissività della malattia virale all’uomo. Casi analoghi erano stati segnalati l’autunno scorso in provincia di Lecco. 

Come spiegato dall’Istituto Superiore della Sanità, «la meningoencefalite da zecche (Tbe: Tick Borne Encephalitis), o meningoencefalite primaverile-estiva, è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata da un arbovirus appartenente al genere Flavivirus, molto simile ai virus responsabili della febbre gialla e della dengue. Le zecche, e in particolar modo Ixodes ricinus e Ixodes persulcatus, operano sia come vettori che come serbatoi. Anche le zecche del genere Dermacentor (zecca del cane) ed Haemaphysalis possono trasmettere l’infezione».

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