Sistema informatico ancora bloccato, disagi per farmacisti e pazienti

Ancora una due giorni d’inferno per farmacisti e pazienti. Mercoledì mattina tutta la prima parte della giornata è andata persa per impossibilità di collegarsi al Siss, il sistema informativo socio sanitario. Ieri, di nuovo, fino alle 11,30. Difficoltà enormi nel ritirare i farmaci, gente rispedita a casa e furiosa con i malcapitati farmacisti (prima linea del fronte sanitario), perché il blocco è stato totale, non un “semplice” rallentamento.

E Federfarma insorge, stanca dei continui disservizi che minano la pazienza di farmacisti e di assistiti che devono sempre essere mandati a casa: “Mercoledì mattina la responsabilità assodata - spiega il presidente di Federfarma Lecco Andrea Braguti - è stata della piattaforma gestita da Aria: sostanzialmente, dove non c’era un supporto cartaceo (perché il cliente veniva in farmacia con la ricetta elettronica, n.d.r.), siamo stati costretti a prendere delle indicazioni dal paziente su codici che non erano comunque da noi verificabili, non essendo il sistema in funzione. Però, di fronte alle esigenze della salute delle persone, che necessitavano di anticoagulanti orali, di insuline, che spesso il paziente si trova ad acquistare all’ultimo minuto, non ce la siamo sentita di lasciare il paziente senza farmaci di questa importanza”. Il che però vuol dire, da parte del farmacista, assumersi un bel rischio. In pratica i “bug” del sistema hanno costretto centinaia di farmacisti lecchesi a scegliere tra la salute dei loro pazienti e la burocrazia legata all’erogazione dei farmaci.

Non solo: “Il lavoro si sta accumulando in maniera impressionante perché nel pomeriggio, sia mercoledì che ieri, quando il sistema è tornato online abbiamo dovuto ricollegare le prestazioni che abbiamo esitato andando a inserire sul portale tutti i farmaci erogati. È stata una giornata infernale e ieri…idem”. Con la differenza che questa volta, ovvero giovedì, Aria non c’entrava più nulla e ad andare in tilt è stato il collegamento tra Sac e Sar: “Il sistema di accoglienza regionale (Sar) e quello di accoglienza centrale (Sac). Le regioni che hanno un sistema sanitario autonomo, ovvero Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, sono andate in tilt e non hanno potuto operare. Mentre le regioni che si collegano direttamente al sistema centrale stanno lavorando bene (come il Lazio, per esempio). Aria si sta difendendo dicendo che ieri non ha avuto colpe. Ma mercoledì sì. E comunque a noi non interessa molto. Dobbiamo dire ai pazienti che se hanno solo la ricetta elettronica non possiamo far nulla (eccetto i casi più gravi, naturalmente, n.d.r.). Ma questo non è il modo di lavorare. Siamo terribilmente arrabbiati e stiamo protestando a tutti i livelli”.

Anche perché non è certo la prima volta che capita. È un leit motiv che si ripete quasi a settimane alterne, quello del distacco del servizio: “Anche i livelli regionali sono tenuti all’oscuro di questi disservizi – ammette Braguti -. E per questo ieri mattina mi sono rivolto a tutti, perché l’attenzione verso i fragili e le persone a rischio, deve essere massima. Far tornare due volte in farmacia un anziano, con tutte le difficoltà che ha nell’uscire di casa soprattutto con il maltempo, è assurdo. Andare verso la dematerializzazione, la ricetta elettronica, e trovarsi in una situazione peggiore di quando si girava con la ricetta rossa in mano, è un’assurdità. Ho ringraziato in una mail tutti i colleghi del territorio per i miracoli che stanno facendo in queste ore e in questi giorni. La farmacia che sta andando verso il futuro non si può permettere giornate del genere”.

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