Il Giro a Livigno: scatta la volata per la tre giorni in rosa

Né filosofo né artigiano ma ugualmente per Gigi Negri la tre giorni rosa di Livigno è stata un’autentica materia in divenire. Rispetto al giorno della presentazione ufficiale del percorso dell’intero Giro d’Italia numero 107 sia la Manerba del Garda- Livigno di domenica che la Livigno- Santa Cristina di Valgardena di martedì hanno subito delle modifiche del percorso. La tappa di domenica, quella dell’arrivo nel Piccolo Tibet ha dovuto fare i conti con no delle autorità svizzere all’apertura anticipata del Passo della Forcola e quindi la corsa non passerà il confine elvetico ma risalirà l’Alta Valle prima dell’arrivo al Mottolino di Livigno. Ma questa è una modifica apportata ormai molte settimane fa.

Ad agitare invece l’attesa della Livigno- Santa Cristina di Valgardena, la tappa di martedì, ci ha pensato negli ultimi giorni lo Stelvio. Il Passo avrebbe dovuto essere la Cima Coppi di questa edizione del Giro, invece dapprima le grandi nevicate e poi il rischio valanghe hanno fatto optare gli organizzatori per una soluzione alternativa che non vedrà i ciclisti raggiungere la vetta del Passo, ma a 3 km dalla cima svoltare per l’Umbrail.

Una mutilazione del percorso che fa poco male per la Valtellina perché la partenza da Livigno e la discesa verso Bormio restano inalterati. Imprevisti che avrebbero tolto il sonno a tanti, ma non a un veterano come Negri che ormai da lustri è il punto di riferimento per Rcs per le tappe che coinvolgono la nostra provincia.

« Anzi, devo ammettere che le variazioni del percorso hanno creato ancora un maggior interesse mediatico e quindi delle tappe di Livigno si è parlato ancora di più. Ora speriamo nel bel tempo. Sono convinto che cn belle giornate meteo avremmo tantissima gente. Poter avere una tappa di domenica certamente permette di avere un gran pubblico- puntualizza Negri-. Dal punto vi sta tecnico sappiamo che quella che giunge a Livigno è la tappa regina di questo Giro e non a caso anche Pogacar si è espresso in questi termini, indicando come il Mortirolo sia ormai un mito per ciclisti».

Oltre alla variazione di percorso non è stato facile organizzare la tre giorni a Livigno nemmeno in termini logistica.« Un grande applauso va fatto al responsabile dell’Apt di Livigno, Luca Moretti che ha fatto un lavoro egregio. Maggio per Livigno è un mese di bassa stagione, dopo la lunga stagione invernale alberghi e ristoranti chiudono perché poi la stagione estiva inizia già ai primi di giugno -prosegue Negri-. Riuscire a trovare le migliaia di posti letto richiesti dall’organizzazione è stata davvero una grande impresa, a Livigno sono stati davvero bravi. Questa è una vetrina in vista delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e non a caso l’arrivo è sulla pista del Mottolino».

Livigno è un traguardo che sorride agli stranieri. Nel 1972 Eddy Merckx, nel 2005 Fabio Parra: « Speriamo che questa volta sia un italiano a trionfare- afferma Negri-. La tappa darà molto probabilmente uno scossone alla classifica generale, ma sul traguardo del Mottolino sarebbe davvero bello vedere arrivare un italiano per primo». Attori non protagonisti nella generale, gli azzurri potrebbero consolarsi con un successo di tappa prestigioso.

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