Villa di Chiavenna, tre pecore sbranate all’alpe Malinone. Il lupo fa paura

Non c’è pace per le greggi di ovini presenti sulla sponda destra dell’alta Val Bregaglia italiana. Ancora colpiti i capi presenti nella zona compresa tra gli alpeggi di Sommasascia e Malinone, territorio del comune di Villa di Chiavenna. In questi giorni gli allevatori sono risaliti verso i luoghi dove vengono lasciati al pascolo gli animali e hanno trovato l’ennesima sorpresa. Se ancora si può definire così.

Sono tre, ma il calcolo rimane provvisorio, le pecore predate dal lupo nel fine settimana. Tutte appartenenti allo stesso proprietario. Un allevatore non professionale di Villa di Chiavenna. La nuova predazione arriva a meno di una decina di giorni dalla precedente, costata la vita a dieci capi. Stessa zona, stesse modalità. Nessun dubbio che anche questa volta sia stato il lupo. Lupo che nella zona è stato segnalato più volte. A quanto sembra fa la spola tra il territorio italiano e quello svizzero, situato in linea d’aria a poche centinaia di metri. Una coppia, almeno, di lupi, infatti, è segnalata ufficialmente nella zona sovrastante l’abitato di Soglio nel comune di Bregaglia. In Svizzera.

Con la precedente predazione era stata avanzata l’ipotesi che si possa trattare di una madre con il figlio, un esemplare in giovane età. Esemplare che si sta facendo le ossa. Allenandosi con animali da allevamento di piccole dimensioni come gli agnelli. Questa volta la predazione è avvenuta qualche centinaio di metri più in alto. All’alpe Malinone, insieme di baite e stalle situato attorno ai 1900 metri di quota. Per arrivarci ci vogliono circa tre ore di cammino, non essendo la zona servita da viabilità agro-silvo-pastorale. Attualmente, si parla della primavera, queste sono le uniche predazioni segnalate. Non è affatto detto che siano le uniche, visto che spesso in passato gli allevatori hanno rinunciato a denunciare quanto accaduto per evitare le incombenze burocratiche a fronte di rimborsi non proprio soddisfacenti.

Nella zona le predazioni lo scorso anno sono state tantissime. Secondo quanto segnalato si parla di circa 120 capi del settore ovo-caprino trovati senza vita. C’è timore per il resto della valle, dove i capi sono ancora nelle stalle poste a basse quote. Fra poche settimane inizierà la monticazione per lasciare gli animali al pascolo e il timore di una mattanza è concreto. Come si è visto, infatti, le recinzioni elettrificate non sempre riescono a frenare le predazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA