Sicurezza, scavi nell’Adda più veloci

Delibera regionale L’assessore Sertori: «Road-map per snellire le procedure» - Interessato dai lavori anche il Mera. «Manutenzione ordinaria fondamentale e non si può accettare il fatto che ci siano fiumi che stanno traboccando»

Ai primi di febbraio l’assessorato regionale di Massimo Sertori approverà la delibera contenente il piano annuale (per il 2024) delle escavazioni in diversi punti dell’Adda e del Mera e l’Utr di Sondrio potrà partire subito con le procedure per affidare i lavori.

Tavolo di lavoro

La notizia – attesissima dall’intero territorio – viene annunciata dall’assessore regionale agli Enti locali Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica, che non ha mai fatto mistero dell’importanza di questo tema e del suo impegno per risolverlo. In questo caso in tempi brevi, visto che, dal suo punto di vista, si potrà partire con i lavori nel breve termine, intanto che la stagione invernale e la carenza di acqua nei fiumi lo favoriscono.

«Già da un mese e mezzo sto coordinando un tavolo che vede coinvolto, oltre al mio assessorato, l’assessorato all’Ambiente, l’assessorato al Territorio e l’assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia per mettere a punto una road-map che ci consenta di snellire le attuali procedure per le escavazioni sia per quanto riguarda le procedure e le leggi regionali sia anche per dare suggerimenti rispetto alle leggi nazionali», afferma Sertori.
«Rimango della convinzione che la manutenzione ordinaria resti assolutamente fondamentale - prosegue - e non è più possibile accettare il fatto che ci siano fiumi che stanno traboccando di materiale, di cui magari c’è pure l’esigenza, e che per questioni di tipo burocratico si faccia fatica a far partire questo genere di interventi».

Il tavolo sta lavorando e le direzioni stanno facendo delle prime valutazioni che verranno prese in esame nel prossimo incontro.

Le località

Nel frattempo, per fare un focus sulla Valtellina, all’Utr Sertori e il suo staff hanno chiesto di predisporre un piano di escavazioni per il 2024, che è pervenuto a Milano. Il programma vede il coinvolgimento di diverse località, ovvero Prata Camportaccio, Gordona, Samolaco, Traona, Castione, Albosaggia, Sondrio, Valdisotto, Livigno, Chiesa Valmalenco, Ardenno, Teglio, Bianzone, Montagna, Cataeggio e, al di fuori del confine provinciale, anche Colico.

«Ai primi di febbraio uscirà dal mio assessorato questa delibera che consentirà all’Utr di Sondrio di innescare le procedure per bandire i lavori di escavazione», conclude Sertori che, in relazione ai tempi, garantisce che saranno «relativamente brevi, anche perché ogni singolo intervento di asportazione del materiale dal fiume non potrà essere superiore ai 10mila metri cubi, altrimenti l’opera rientrerebbe nella fattispecie del programma di gestione dei sedimenti (oggetto del piano pluriennale, ndr)».

Gli ingegneri

Nei giorni scorsi sul tema si erano espressi due ingegneri di Cossi Costruzioni, Matteo Bombardieri e Tommaso Ghelfa, che da due anni stanno chiedendo a Utr l’autorizzazione a svasare le isole di inerti che si depositano nell’alveo del fiume Adda in via Orobie e nei pressi di Caiolo. Una istanza, la loro, che si somma a quella di tante altre ditte di costruzione in provincia.

Le isole inizialmente non creano problemi infatti, ma nel lungo periodo vanno a deformare l’asse principale del fiume, erodendone le sponde con il rischio, con le piogge abbondanti, di esondazioni. Posizione condivisa anche da alcuni sindaci che hanno chiesto coordinamento e pianificazione, oltre che dall’Unione pescatori Sondrio, che ha chiesto non «un’estrazione selvaggia» di materiale dall’Adda, ma programmata a vantaggio di tutti e, prima di tutto, sotto il profilo ambientale.

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